Più di due liste in campo?

A tre mesi dalle urne, ad Odolo di candidati sindaco non c’è ancora traccia. Sentendo i soliti bene informati s’intuisce che il lavorio “sotterraneo” è consistente, ma l’unico dato ad emergere, una volta “spurgate” le parole dai depistaggi e dalle chiacchiere, è la possibilità che questa volta le compagini amministrative a darsi battaglia potrebbero essere più di due.

“Salta” dunque, almeno nelle previsioni, anche l’unica costante delle passate consultazioni odolesi che avevano registrato sui tabelloni elettorali due liste.
A concludere il mandato, questa volta di cinque anni, dopo una parentesi che ha registrato il commissariamento amministrativo, è la coalizione civica guidata dal sindaco Adriana Vitali che nel 2002 ha conquistato la posizione sul filo di lana al termine di un testa a testa con la concittadina Giulia Leali (575 voti contro 548).
Teoricamente potrebbe ripetersi lo stesso confronto fra rappresentanti del gentil sesso: la Vitali, infatti, pur essendo alla sua seconda esperienza consecutiva come sindaco, è rimasta in carica la prima volta meno di due anni e quel mandato non è da considerare valido ai fini del conteggio previsto dalla normativa sul ricambio alla poltrona di sindaco.

Tuttavia sono in molti a Odolo a far notare che le diverse anime della coalizione di maggioranza, distribuite lungo tutto l’arco parlamentare, hanno faticato non poco a stare unite negli ultimi cinque anni di governo.
In più occasioni solo il rischio di riconsegnare Odolo ad un Commissario prefettizio avrebbe contribuito a sanare profonde divergenze. L’occasione di rimettere in discussione le alleanze potrebbe allora provocare spaccature difficili da ricomporre.

La situazione dunque sarebbe parecchio “mobile” e potrebbe avvantaggiare chi in questi anni ha atteso di poter tornare in auge dai banchi dell’opposizione. Giulia Leali però non avrebbe ancora manifestato l’intenzione di ricandidarsi, ma nemmeno quella di rimanere fuori dai giochi: il fatto di aver perso cinque anni fa con meno del 2% di scarto potrebbe convincerla a ritentare.
Sul piatto a Odolo ci sono i problemi di sempre, legati ad un passato da polo industriale e allo sfruttamento spesso eccessivo del territorio. Decenni di incuria dal punto di vista ambientale che nel centro valsabbino hanno lasciato il segno: i carabinieri del Noe e l’Arpa più volte sono dovuti intervenire lungo il corso della Vrenda per rilevare inquinamenti di ogni genere e anche all’interno di aziende poco rispettose delle norme. Da non dimenticare anche la “stagione” del Pcb, rilevato a Odolo nei terreni agricoli come negli animali da cortile.

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