Due sindaci per Bione

Due liste: una fortemente connotata dal punto di vista politico, l’altra civica e “ad ampio spettro”, col sostegno della Lega Nord. Ciascuna in appoggio ad un sindaco in cerca di riconferma.
A riprovarci, infatti, da una parte c’è Roberto Piccioli Cappelli, 58 anni, libero professionista, sindaco ininterrottamente a Bione per 19 anni fino alla tornata elettorale dl 2004.
Dall’altra Gianni Maria Marchi, 62enne ex funzionario Inail, che cinque anni fa ne ha preso il posto e col suo sostegno.

Questa è un po’ la cifra della competizione elettorale a Bione: entrambi i contendenti sono espressione della maggioranza uscente.
Piccioli, dopo essersi sperimentato per quasi due anni nel ruolo di vicesindaco, non senza polemiche ha deciso di farsi da parte, preparando la ricossa come candidato ufficiale per il Popolo della Libertà.
Se n’è andato da solo però: la sua lista, infatti, è formata in toto da nuove reclute. Marchi, infatti, non solo è riuscito a mantenere integra la sua maggioranza, ma nella civica predisposta per quest’anno ha incassato il sostegno della Lega Nord, da sempre all’opposizione, ed imbarcato almeno un elemento dell’altra compagine di minoranza: “Insieme per Bione” che ha deciso di non ripresentarsi.

Da che parte si ricomincerà?
“La priorità davanti alla quale ci troviamo oggi si chiama crisi – ci dice Roberto Piccioli Cappelli di “Pdl – Berlusconi per Piccioli” -. Bisognerà vedere come risolvere questo problema: famiglie che possono trovarsi in difficoltà, aziende in crisi.
Al momento non sembra, ma vedremo. L’Amministrazione comunale dovrà dare una mano a chi ne ha più bisogno”.
Poi? “Quando sarà risolto il problema della crisi e la produzione industriale sarà ripartita, le cose non potranno che mettersi al meglio – aggiunge Piccioli -. Bisognerà pensare ad uno sviluppo che tenga conto della riqualificazione del centro storico e delle potenzialità turistiche: il nostro paese è rimasto tagliato fuori, anche se non mancavano certo le opportunità per valorizzarlo a livello di Comunità montana. Turismo significa possibilità di mantenere a Bione almeno i negozi che ci sono adesso”.

In primo piano nei progetti predisposti da Giovanni Maria Marchi e i suoi ci sono i servizi alla persona: famiglie da agevolare perché riescano ad occuparsi degli anziani, da sostenere nei trasporti scolastici, un ambulatorio per i prelievi.
Poi l’urbanistica e le opere pubbliche: il campo sportivo da completare e gli spogliatoi, l’illuminazione pubblica a basso consumo, il recupero e la riqualificazione dei centri storici cominciando dalla viabilità interna, dagli spazi pubblici, dalla fontana di San Zan.
L’elenco è lungo: “I bionesi in questi cinque anni hanno visto che un po’ alla volta le cose si possono fare e anche con criterio. Spero ci possano dare altri cinque anni di tempo per portare a termine, con in più il contributo di chi è capace di nuove idee, quello che abbiamo cominciato”.

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