Partecipata manifestazione dopo 18 giorni

“Ma quella paleofrana ora dov’è finita/ l’hanno monitorata ma sembra sia sparita/ laggiù nel Pirellone l’avevano creata/ e come una gran bolla in mano gli è scoppiata...”.

Il ritornello che scandiva le strofe della “canzone/manifesto” del Presidio “11 gennagio” è risuonato decine di volte, mentre il migliaio di presenti attraversavano Lemprato, percorrendo il chilometro e mezzo che separa il ponte alla Pieve dal municipio di Idro, dove da 18 giorni e diciassette notti i cittadini attendono attorno ad un fuoco che il lago esca dal suo scolmo naturale.

Manifestazione pacifica, quella di ieri, per alcuni versi goliardica con la presenza di un Guzzi “Ercolino” d’epoca a tenere il passo e la tiragna e le caldarroste a ritemprare le membra intirizzite al calar del sole.

Pacata eppure salda, nelle richieste rilanciate dalle poche voci intervenute dal palco improvvisato: “Così com’è il lago ricomincia a vivere. Bisogna che salga ancora quel che serve per poter uscire da solo dal suo emissario naturale e poi fare in modo che vi rimanga” ha detto senza tanti giri di parole l’on. Camillo Piazza dei Verdi che a Roma riveste il ruolo di segretario della Commissione Ambiente della Camera. Chiusura della “Galleria degli Agricoltori” e decreto ministeriale che fissi il livello minimo vitale del lago, sono state le due richieste più pressanti da parte dei manifestanti. Istanze accolte da Piazza senza riserve: “Aprire quella galleria è stato un errore e i Noe stanno raccogliendo dati per capire se questa decisione ha provocato un danno ambientale” ha aggiunto infatti l’onorevole. Oltre a lui dal palco hanno parlato l’avvocato Franco Mellaia che ha ricordato “l’atto improvvido da parte del Commissario Ettore Fanfani di aprire lo scarico di fondo senza collaudo, in seguito ad un’istruttoria totalmente inadeguata, che prefigura evidenti responsabilità penali”.

Intanto il lago sale. Ieri ha raggiunto quota 367 e fra quattro o cinque giorni potrebbe finalmente uscire dal Chiese: “Fino a quel momento noi terremo aperto il presidio, poi vedremo – ha detto il portavoce Bordiga -.

Potremmo decidere di proseguire, in attesa del decreto ministeriale sul livello minimo vitale”.

Vedi anche