Quell'inutile piscina

Leggo sul Giornale di Brescia del 9 aprile 2009 che la Comunità Montana di Vallesabbia, per voce del suo Presidente, annuncia di voler costruire una piscina a Sabbio Chiese. A parte che non si capisce la necessità di una piscina a Sabbio Chiese data la sua vicinanza con almeno tre piscine, Salò, Idro e Lumezzane, stupisce che in un periodo di così grave crisi per la valle, si pensi ad investire denaro pubblico in una struttura notoriamente deficitaria e di nessuna utilità per la popolazione.

Forse i nostri politici non hanno ancora percepito che la Vallesabbia è attraversata da una grave crisi economica che, purtroppo, sarà lunga. Proprio in questo periodo stiamo assistendo alla chiusura di aziende di grande tradizione con conseguente mobilità dei dipendenti; per non dire della cassa integrazione, che sta interessando la quasi totalità delle imprese presenti sul territorio. Sicuramente i sette o gli otto milioni di euro necessari per la realizzazione dell’inutile piscina, oltre alle evidenti perdite di gestione, potrebbero più produttivamente essere impiegati per aiutare le imprese a uscire dalla crisi e per dare sostegno alle famiglie, sempre più in difficoltà a far fronte ai propri impegni (mutuo, istruzione dei figli, esistenza dignitosa).

Non sia mai che ai valsabbini senza lavoro, parafrasando la famosa soluzione suggerita da Maria Antonietta per mettere fine alla povertà e alla fame che imperversavano a Parigi «se non hanno pane che mangino brioches!» venga proposto «Se non hanno lavoro che vadano in piscina!».

Dal Giornale di Brescia - Lettera firmata

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