Potrebbe essere il Ministro degli interni a chiarire il perché della distribuzione a pioggia dei soldi che dovevano essere dati ai soli comuni confinanti con il Trentino.
Potrebbe essere il Ministro degli interni a chiarire il perché della distribuzione a pioggia dei soldi che dovevano essere dati ai soli comuni confinanti con il Trentino.
Ma prima l’Associazione comuni bresciani proverŕ a valutare l’efficacia dei nuovi criteri introdotti per la prossima finanziaria.
L’incontro promosso dall’Acb con i parlamentari Tolotti, Caparini e Mainetti e con i sindaci degli 11 comuni realmente confinanti con la provincia di Trento, si č concluso con l’impegno alla stesura di un documento che sarŕ la sintesi delle posizioni dei Comuni bresciani, documento propositivo per la stesura di una normativa che dia soddisfazione a tutti.
Sono questi gli impegni che si sono presi i parlamentari bresciani e l’Acb nei confronti degli 11 comuni interessati dalla controversa vicenda.
Vicenda che comincia quando dallo Stato sono stai distribuiti 10 milioni di euro nelle casse di tutti i comuni bresciani, come risarcimento parziale per il disagio sociale economico che interessa i territori confinanti con le province di Trento e Bolzano.
Lunedě al tavolo istituito dall’Acb sedevano quasi tutti i rappresentanti degli 11 comuni bresciani interessati che sono: Bagolino (il cui sindaco, Marco Scalvini, č «capofila» della protesta) Limone, Tremosine, Valvestino, Magasa, Idro, Breno, Cevo, Ceto, Saviore e Pontedilegno.
«Abbiamo riunito intorno al tavolo comune gli interlocutori politici ed istituzionali piů autorevoli per capire gli estremi di questa normativa - piega Carlo Panzera, presidente Acb e sindaco di Vobarno- e verificare al tempo stesso le modalitŕ di questo riparto.
L’incontro ha tracciato le linee per un ulteriore appuntamento che ci porterŕ ad un confronto con il Ministro, perché si giunga presto ad una normativa che dia soddisfazione a tutti, in particolare a quanti vivono direttamente e nella quotidianitŕ le disparitŕ di trattamento che in alcuni casi assumono forti evidenze».
Migliorare il tiro in previsione della prossima finanziaria sarŕ forse possibile, ma ridistribuire i soldi giŕ versati nelle casse di tutti i comuni bresciani si presenta come un’impresa improbabile.
Il Governo Prodi ha giŕ apportato una modifica allo stanziamento per il 2007, distribuendo il 40% dei soldi ai comuni realmente confinanti e il 60% agli altri comuni. Questo non accontenta i sindaci degli 11 comuni, che vorrebbero dividere fra loro i 6 milioni di euro destinati alla provincia di Brescia.
Ma applicando infatti i nuovi parametri del Governo Prodi, ai comuni realmente confinanti andrebbero 35 euro per abitante, mentre agli altri 2 euro per ogni cittadino.
La simulazione e l’eventuale valutazione di altri paramenti verrŕ effettuata il prossimo 2 febbraio all’Acb, e allora si deciderŕ se chiedere aiuto al Ministro o no.
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