Affollata riunione dei sindaci del Medio Chiese

Se i Comuni intorno al lago d’Idro esultano per aver ottenuto l’innalzamento dei livelli grazie a una diversa regolazione del deflusso, a valle la protesta rischia di esplodere. A lamentarsi sono gli agricoltori che dell’acqua del lago hanno bisogno per le loro coltivazioni.

L’idea del sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa di invitare ieri gli amministratori comunali del comprensorio del medio Chiese per discutere sulla magra situazione delle acque del lago d’Idro e fiume Chiese ha avuto un ottimo riscontro.

Nella sala consiliare del comune monteclarense ieri pomeriggio erano infatti presenti quasi tutti i rappresentanti dei 31 comuni dell’asta fluviale: da Gavardo fino a Canneto sull’Oglio, passando per Prevalle, Nuvolento, Nuvolera, Botticino, Mazzano, Rezzato, San Zeno, Borgosatollo, Castenedolo, Poncarale, Montirone, Ghedi, Calvisano, Bedizzole, Lonato, Calcinato, Montichiari, Carpenedolo, Acquafredda, Visano, Remedello, Castiglione, Solferino, Cavriana, Medole, Guidizzolo, Asola e Casalmoro.

Nella lettera d’invito si specificava che «... a seguito delle vicende legate alla regolazione del lago d’Idro, si ritiene opportuno un incontro con le Amministrazioni comunali del comprensorio - ed aggiungeva che - si ritiene infatti indispensabile, per non creare problemi di carattere ambientale nel corso del fiume Chiese e nei comprensori comunali interessati, un’incisiva azione presso le autorità competenti, affinché non venga pregiudicata la già precaria situazione idrologica dei nostri territori».

Incisiva situazione che si è concretizzata ieri pomeriggio con la stesura di un documento approvato all’unanimità, dopo la presentazione dei relatori ed un dibattito dai toni moderati, ma colmo di determinazione.

«Abbiamo ben 14mila famiglie di agricoltori che vivono con l’acqua di irrigazione del fiume - ha detto il sindaco Rosa - e non intendiamo abbandonarli, occorre che facciamo sentire uniti la nostra voce presso le autorità competenti».

Il decreto regionale ha regalato ai comuni rivieraschi del lago una sospirata boccata d’ossigeno, riducendo la portata della cosiddetta «galleria degli agricoltori».

Si tratta di una galleria di scarico di fondo utilizzata per far fronte ad emergenze idriche, da protezione civile, tra cui improvvise piene o necessità irrigue. Con questo provvedimento viene riportato il livello dell’acqua a quota 367 metri s.l.m., altezza che garantisce a chi vive in questa zona di poter usufruire dei servizi offerti dal lago. Ma questa situazione non sta bene ai comuni del Medio Chiese.

«Chiediamo una via del dialogo - hanno detto ieri i sindaci a Montichiari - onde evitare inutili e strumentali vertenze che portano soltanto a scontri sociali. Chiediamo al Prefetto ed alla Regione Lombardia la garanzia di una gestione pubblica responsabilizzata di ogni singolo soggetto interessato per il conseguimento di un razionale utilizzo delle acque del bacino del fiume Chiese secondo le regole già in atto per consentire la salvaguardia ambientale del lago d’Idro, del fiume Chiese e dei territori serviti dalle acque».