09 Marzo 2009, 00.00
Provaglio VS
Commemorazione

Nuova generazione di resistenti

di Ubaldo Vallini

L’impressione č che con la cerimonia di quest’anno, a Provaglio Valsabbia, la commemorazione partigiana abbia ingranato una marcia diversa. A rendere possibile questo cambio di passo, la presenza massiccia di giovani.

L’impressione è che con la cerimonia di quest’anno, a Provaglio Valsabbia, la commemorazione partigiana abbia ingranato una marcia diversa.
La sorpresa è stata registrare la presenza con uno striscione inneggiante “Ora e sempre resistenza”, retto da un nutrito gruppo di giovani della “Rete antifascista” di Brescia, che si sta arricchendo dei coordinamenti di Val Trompia, Garda-Valsabbia e Brescia città-hinterland.

Sorpresa dopo sorpresa

La sorpresa è stata anche veder salire sul palco per il discorso ufficiale di commemorazione dei dieci partigiani trucidati a Cesane il 5 marzo del 1945, oltre ai sindaci non solo della della Valle Sabbia, oltre al presidente della Comunità montana Ermano Pasini e insieme alla “staffetta” Elena Pelizzari, anche la giovanissima Francesca Parmigiani in rappresentanza dei Circoli della nuova Resistenza dell’Anpi.
L’hanno accarezzato a lungo questa sorta di “passaggio delle consegne”, i veci della resistenza.
Ed eccolo che finalmente è arrivato.

Di generazione in generazione

I nomi di chi c’era finiscono uno ad uno sul marmo, come quello di Ermes Gatti il compianto presidente della Fiamme Verdi, stampigliato su una lapide di fronte all’altare.
Ci sono però i giovani che prendono il loro posto, pronti a testimoniare che per i valori di libertà e di democrazia il tempo di una generazione va stretto. “L’antifasciosmo oggi è innanzitutto una cultura che va ricostruita, una memoria storica che va ripristinata a partire dalla scuola, è rivitalizzazione delle associazioni partigiane, è vigilanza democratica sui rigurgiti neofascisti”.
Parole dure quelle pronunciate dalla giovane Francesca, che se l’è presa con l’attuale Governo e con la Lega Nord, per quelle che sono state definite mistificazioni e manipolazioni, per il razzismo più o meno strisciante, per il revisionismo storico che non tiene conto “dell’insuperabile differenza che separa chi lottò per riconquistare per tutti libertà e dignità, da chi si schierò con il nazifascismo, dalla parte sbagliata”.

Ermano Pasini come Ermes Gatti?

Ricordando la figura di Ermes Gatti, il presidente della Comunità montana e sindaco di Provaglio Ermano Pasini, che ha parlato a nome di tutti i colleghi, ha parlato di “unità di intenti” fra sé e il compianto partigiano, di “valori comuni” e di “memoria da salvaguardare”.
L’impressione è che le parole, per quanto importanti, da sole non siano più sufficienti.


Amilcare Baronchelli, Arnoldo Bellini, Angelo Bruno Cocca, Luigi Cocca, Teodoro Copponi, il belga Pierre Lanoy, Alfredo Poli, Gaetano Resa, Domenico Signori e Ferruccio Vignoni.

Per dirla con Pietro Calamandrei, come Francesca Parmigiani ha ricordato nel suo lungo intervento (che pubblichiamo integralmente a parte): “E’ la nostra vita che può dare un significato e una ragione rasserenante e consolante alla loro morte. Dipende da noi farli vivere o farli morire per sempre”.


Commenti:
ID298 - 09/03/2009 00:00:00 - (enzino.b) -

Brava Francesca, in mezzo a tanta ipocrisia ricordare che la nostra è una repubblica fondata sull'antifascismo dovrebbe essere scontato ma, purtroppo, così non è. E' troppo comodo per ragioni elettorali, intruppare movimenti che si rifanno dichiaratamente alla repubblica di salò e poi partecipare a queste commemorazioni. Almeno, da parte di alcuni politici, servirebbe un poco di dignità intellettuale.

ID305 - 10/03/2009 00:00:00 - (enzino.b) -

Caro direttore, solo due cose mi sento di aggiungere a quanto scritto da chiodo. La prima è che esponenti di partiti della maggioranza celebrano il 25 aprile e tragedie come quelle di Provaglio Valsabbia, accettando di aver come alleati politici e di governo persone dichiaratamente fasciste come la Mussolini e movimenti che fanno riferimento alla storia fascista come forza nuova. Il fatto si commenta da solo. La seconda; a chi continua a mescolare fascismo e comunismo dico che la storia italiana è qui a dimostrare come nel nostro paese questa equiparazione sia non solo storicamente non vera, ma anche falsa idelogicamente. La dimostrazione è che in Italia, dall'accettazione delle prime elezioni che misero i comunisti all'opposizione e per tutta la storia del P.C.I., ci fù dura battaglia sì in nome della propria visione della società, ma sempre grande rispetto per il responso delle urne e in uno dei periodi più cupi della nostra storia, quello del terrorismo delle brigate rosse, i dirigenti del P.C.I e i suoi militanti tennero ben dritta la barra della democrazia popolare in uno stato di diritto. Non a caso uno dei più alti esponenti di tale partito è ora degnamente capo della nostra repubblica: Giorgio Napolitano.

ID309 - 10/03/2009 00:00:00 - (walterbak) - Walter Bacchetti

Beh, vi aggiungo anche io un commento: democrazia significa libertà di esprimere il proprio pensiero qualunque esso sia, non significa comunismo o sinistra! Quindi se sventolate ai 4 venti questa parola, sappiate che sventolate ai 4 venti il diritto di manifestare il pensiero di gente di sinistra, destra, centro senza alcuna distinzione! Se invece il vostro desiderio è di tappare la bocca a qualcuno (es. Forza Nuova)... beh, volete eliminarla la democrazia, non inneggiarla!

ID310 - 10/03/2009 00:00:00 - (enzino.b) -

Caro direttore, solo due cose mi sento di aggiungere a quanto scritto da chiodo. La prima è che esponenti di partiti della maggioranza celebrano il 25 aprile e tragedie come quelle di Provaglio Valsabbia , accettando di aver come alleati politici e di governo persone dichiaratamente fasciste come la Mussolini e movimenti che fanno riferimento alla storia fascista come forza nuova.Il fatto si commenta da solo. La seconda; a chi continua a mescolare fascismo e comunismo dico che la storia italiana è qui a dimostrare come nel nostro paese questa equiparazione sia non solo storicamente non vera, ma anche falsa idelogicamente. La dimostrazione è che in Italia ,dall'accettazione delle prime elezioni che misero i comunisti all'opposizione e per tutta la storia del P.C.I.,ci fù dura battaglia sì in nome della propria visione della società, ma sempre grande rispetto per il responso delle urne e in uno dei periodi più cupi della nostra storia, quello del terrorismo delle brigate rosse, i dirigenti del P.C.I e i suoi militanti tennero ben dritta la barra della democrazia popolare in uno stato di diritto. Non a caso uno dei più alti esponenti di tale partito è ora degnamente capo della nostra repubblica: Giorgio Napolitano.

ID311 - 10/03/2009 00:00:00 - (enzino.b) -

Signor Walterbak nessuno a sinistra pensa di eliminare la democrazia ma semmai concorre a difenderla da chi con certe idee la soppresse, se lo ricordi. Mi risponda anche nel merito: partecipate a commemorazioni antifasciste e governate con forze chi si richiamano al fascismo e fanno della violenza fisica e morale una loro bandiera questo è il punto. Io non nego la vostra libertà di appartenere ad una forza diversa dalla mia, però sappiate che siete nati e avete raggiunto forza nella nostra società, grazie alle vostre idee (giuste o sbagliate non è il motivo del contendere adesso) ma anche perchè dalle ceneri del fascismo è nata una democrazia che la sinistra ha concorso a promuovere e mantenere e a consegnarci in modo che ne facciamo buon uso e sopratutto per fare in modo che con il rispetto della nostra COSTITUZIONE non si cada di nuovo nella tragedia che porto l'Italia e gli Italiani ad una guerra fratricida.

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