Lavori in vista per la rete fognaria

Comune e Garda Uno intervengono su uno dei punti critici della rete fognaria salodiana: il tratto di via Pietre Rosse, dall’incrocio con via Belvedere fino a via Garibaldi.
Il problema è noto. Certe zone del centro storico cittadino dispongono di tubature obsolete e sottodimensionate, di scolmatori che riversano i liquami nelle acque del golfo e sono prive di una adeguata divisione tra acque nere e acque bianche (così nei periodi piovosi, come questo, il collettore e il depuratore sono costretti a sopportare un enorme carico idraulico, con conseguenti maggiori spese di gestione). L’attenzione sul problema era stato sollevata tempo fa dagli «Amici del Golfo», nell’ambito delle proposte e delle osservazioni al Piano di governo del territorio.

Un sistema che fa acqua
«Il sistema è prossimo al collasso», ha fatto notare l’associazione. Buona parte dei collettori comunali (la rete a servizio di Villa e Cunettone, la Rete di Barbarano e una delle due reti distinte del centro storico) sono stati rifatti di recente (hanno un’età variabile dai 10 ai 20 anni) e sono di tipo separato (acque nere e acque bianche). Ma certi tratti della fognatura che serve la zona del centro storico, alcuni risalenti a mezzo secolo fa, presentano un serie di problemi: la mancata separazione dei reflui, un mediocre stato di conservazione dei manufatti e una scarsa efficienza igienico-sanitaria.

L’intervento progettato in via Pietre Rosse, per una spesa complessiva di 100mila euro, è da considerarsi un primo passo di un progetto di ristrutturazione delle rete fognaria cittadina. In via Pietre Rosse (che si imbocca da via Belvedere, di fronte all’ex Enel, e sbuca in via Garibaldi) le tubazioni, vecchie e insufficienti rispetto all’attuale portata degli scarichi civili, saranno sostituite da due nuove linee per le acque nere e bianche.
Durante i lavori i residenti dovranno sopportare qualche disagio; la strada resterà chiusa al traffico per un paio di mesi. Sulle rete fognaria salodiana si renderanno poi necessari ulteriori interventi.

Come hanno osservato gli Amici del Golfo bisogna «provvedere alla divisione nere-bianche con convogliamento di queste ultime in superficie; verificare in modo sistematico gli allacciamenti eseguiti dai privati (con eventuali sanzioni); stipulare accordi con Roè Volciano per una regimentazione dei suoi liquami; eliminare gli scolmatori, ma soprattutto eliminare gli scarichi liberi esistenti ed attivi sul lungolago (ne sono stati censiti più di 80); prima di promuovere interventi residenziali di grande impatto (Tavina, ex Camuzzi, Enel, Tassoni) è necessario promuovere un progetto generale che tenga conto non solo dello stato di fatto, ma che preveda anche le esigenze future di collettazione».

Obiettivo rete idrica
A Salò sono programmati anche interventi sulla rete idrica. Per far fronte alle punte massime di richiesta d’acqua nei mesi estivi il Comune costruirà un nuovo pozzo a Barbarano (che pescherà acqua a 60 metri di profondità dalla falda del torrente Barbarano e avrà una portata massima di 45 litri al secondo e una portata media di 25 l/s), potenzierà le pompe di Roè, realizzerà un collegamento con l’acquedotto di Portese e ripristinerà il serbatoio da 1.800 metri cubi di Buonchiodo.
Si tratta di opere necessarie vista la progressiva riduzione dell’apporto idrico garantito dalle fonti, soprattutto per prevenire i problemi di approvvigionamento che certe zone della città hanno patito negli ultimi anni.

Simone Bottura dal Giornale di Brescia

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