Colpa di una disattenzione

Gravissimo incidente questo venerdì sera intorno alle 21 a Vobarno. Lungo la Sp IV all'altezza dello stabilimento della Valsir, quattro giovani delle Valli Giudicarie a bordo di una Peugeot si sono schiantati contro un'ambulanza. Sono morti tutti.
Sei anche i feriti, per fortuna non gravi: l'anziano parroco trasportato dall'ambulanza, i tre volontari del Gruppo di Vestone, due parenti che seguivano l'autolettiga su una Panda.

L'utilitaria con i quattro giovani a bordo stava risalendo la Valle Sabbia e per cause in corso di accertamento da parte della Polizia Stradale intervenuta con due pattuglie da Desenzano e da Salò, ha invaso l'opposta corsia di marcia, proprio mentre dall'altra parte scendeva l'ambulanza dei volontari vestonesi.
Violentissimo l'urto, in seguito al quale la Peugeot si è accartocciata imprigionando i quattro ragazzi.

Ieri sera ancora non si sapeva con precisione chi fossero. Comprensibile il riserbo dei poliziotti e dei carabinieri che ancora non avevano avuto modo di avvisare le famiglie.
Si sa ad ogni modo che si trattava di tre giovani e una ragazza, tutti abitanti fra Condino e la Val Rendena, di età compresa fra i 18 e i 22 anni.

Sul posto sono giunti in breve l'auto medicalizzata da Nozza e l'ambulanza dell'Anc di Vobarno, i Vigili del Fuoco di Salò e i Volontari del Garda, i carabinieri da Vobarno, Vestone, Sabbio e Salò, la polizia Locale del Consorzio valsabbino.
Inutili tutti i tentativi di rianimazione su almeno due degli occupanti della Peugeot. Tutto inutile: la violenza dell'urto li aveva probabilmente uccisi sul colpo.
Non è rimasto che soccorrere i colleghi, don Luigi Bresciani che a causa di un malore stava per essere strasportato all'ospedale di Gavardo e due suoi parenti che lo seguivano in auto e che non sono riusciti a fermarsi in tempo, finendo col tamponare l'ambulanza che li precedeva.

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Una disattenzione
Ignote ancora le cause dell'incidente, ma col passare delle ore è chiaro che non si è trattato di imprudenza e manovre azzardate, la velocità dei mezzi coinvolti non era elevata e neppure sono ipotizzabili alterazioni psicofisiche dovute ad alcool o droga.
Anzi: i quattro ragazzi indossavano tutti le cinture di sicurezza. Probabile invece, sarebbe uno dei testimoni alla tragedia a sostenerlo, che tutto sia stato innescato da una disattenzione del conducente che stava cercando di sbirciare l'auto che lo seguiva, un modello a lui particolarmente gradito.

Fra i 18 e i 25 anni
Le vittime avevano tra i 18 e i 25 anni.
Si tratta di Sergio Filosi, 25enne di Condino che lavorava in cartiera, proprietario della Peugeot andata completamente distrutta nell'impatto.
Abdel Ghaffar, 19enne di Storo, figlio di una locale e di un egiziano, che faceva l'idraulico insieme allo zio Firmo.
Sara Tisi, 18enne di Bocenaro.
Daniel Primerano, 24enne di Condino, commesso in un supermercato a Cimego, con la famiglia originaria del sud che ha vissuto a lungo fra Lumezzane e la Valle Sabbia (il padre Franco ha lavorato per dieci anni all'Aignep di Bione) prima di risalire il Chiese e trasferirsi nelle Valli Giudicarie.

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