Atmosfera poetica d’altri tempi al Vecchio Mulino

Dopo i festeggiamenti della notte di San Silvestro, quale occasione migliore di una passeggiata nel pomeriggio per smaltire l’abbondanza di cibi e di libagioni?
Nonostante la neve copiosa e la nebbia che nel pomeriggio ha avvolto completamente il paesaggio, in tanti anche nel pomeriggio di ieri si sono recati al vecchio mulino per ammirare il presepio vivente allestito dal comitato “Amici del presepio” di Gavardo.

Se da un lato la nebbia, il freddo pungente e la neve scoraggiavano a mettere il naso fuori casa, dall’altro questa situazione atmosferica rendeva ancora più suggestivo l’allestimento realizzato sulla sponda sinistra del fiume Chiese, dentro e attorno all’antico mulino.

Anche quest’anno è stata ricreata un’atmosfera d’altri tempi, con la ricostruzione di un borgo con botteghe artigiane dedite a varie lavorazioni. E la cinquantina di figuranti non stanno con le mani in mano, ma anzi, sono dediti a interpretare sul serio il loro ruolo: si va dal panettieri che impasta e inforna il pane al fabbro che martella i ferri arroventati; dall’impagliatore di sedie al calzolaio; dal “coposì”, ovvero il norcino dedito alla lavorazione della carne di maiale, al carbonaio intento a sorvegliare il "poiàt".
Ad essi si affiancano le donne indaffarate nei lavori domestici: chi lava e stende i panni, chi li stira, chi ricama e chi cucina, il tutto come veniva fatto “una volta”, ovvero a mano o con attrezzi antichi.

In questo contesto di vita rurale è posta infine la mangiatoia con Maria, Giuseppe ed il bambino, con nelle vicinanze i pastori, accompagnati da alcune pecore e agnelli. Un viaggio a ritroso nel tempo di grande attrattiva per i grandi, ma soprattutto per i più piccoli.
Un’atmosfera incantata e poetica che avvolge i visitatori, che alla fine del percorso sono omaggiati con bevande calde e caldarroste, a tutti gentilmente offerte.

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