Jacopo Bonfadio restituito alla cultura italiana

Alla presenza di oltre cento spettatori appassionati si è tenuto sabato scorso, 25 ottobre, a Roè Volciano il convegno dedicato a Jacopo Bonfadio, nel cinquecentesimo anniversario della nascita.

All'avvio dei lavori i saluti delle autorità, tra cui le rappresentanze dei Comuni di Colognola e di Genova, il Sindaco di Roè Volciano Massimo Ronchi, l’assessore alla cultura di Roè Volciano Sandra Zaboni, l’assessore alla cultura di Salò Gualtiero Comini, il Presidente dell’Ateneo di Salò Giuseppe Mongello e il Presidente dell’Ateneo di Brescia Francesco Lechi.

Campeggiava di fronte ai relatori l’architrave in marmo del portale di casa Jacopo Bonfadio data per dispersa e ora riapparsa segnando il favorevole auspicio per una ripresa degli studi.
I relatori hanno preso la parola affrontando le proprie tematiche relative ai vari aspetti della figura storico letteraria dell’Umanista Jacopo Bonfadio.
Il prof. Daniele Montanari dell’Università Cattolica ha tratteggiato con vivacità il clima culturale bresciano della prima metà del Cinquecento in cui Jacopo muoveva i suoi primi passi restando influenzato dagli aspetti di profondo rinnovamento religioso.
Il prof. Paolo Trovato ordinario dell’Università di Ferrara ha ripercorso lo studio su J.B intrapreso negli anni Ottanta indicando numerose piste affascinanti di rinnovato interesse per il letterato: dove e come studiò il greco per esempio, oppure la ricchezza di riferimenti letterari nella sua prosa, quali tracce potrebbero indicare altri testi bonfadiani.
Il Dott. Ennio Ferraglio Direttore della Biblioteca Queriniana ha delineato la vicenda delle edizioni settecentesche degli scritti mostrando come le vicende polemiche attorno alla biografia bonfadiana tratteggiata dal Mazzucchelli dimostri quanto fosse viva l’attenzione per questo vero e proprio best-seller settecentesco.
Ha emozionato il pubblico l’interpretazione fatta dall’attore Andrea Giustacchini che recita nel video film-documentario di Dario Bellini e Paola Pasini, impersonando il Bonfadio in una intervista impossibili basata sul testo originale delle lettere.
Alla ripresa dei lavori il prof. Giovanni Pellizzari dell’Accademia Olimpica di Vicenza ha sottolineato il disappunto sollevato da Bonfadio nella stesura degli Annali di Genova allorché gli viene richiesto dalle autorità cittadini un lavoro sbrigativo di elencazione dei fatti. Pellizzari ha mostrato il dibattersi dell’Umanista tra un incarico pressante e un rigoroso metodo storico ispirato dagli illustri storiografi classici.
Il Prof. Delio Zinoni ha riferito della visita alla Biblioteca di Casa Leopardi a Recanati presso la quale ha rinvenuto un’edizione cinquecentesca di una raccolta di lettere di uomini illustri il cui il poeta dell’infinito ha appuntato brevi nota accanto alle lettere di Bonfadio prima di inserirle nella sua antologia dei migliori scritti italiani; echi e suggestioni ha saputo trasferire ai partecipanti al Convegno tra il testo bonfadiano e la sua sensibilità romantica del paesaggio specchio dell’anima.

Infine la ricercatrice dott.ssa Federica Bolpagni ha relazionato sulle corrispondenze degli archivi locali riguardanti la discendenza della famiglia, le origini, i collegamenti ed inoltre una possibile rivisitazione dell’edificio in Gazzane di Roè a cui attribuire la casa natale del letterato. Il Prof. Alfredo Bonomi ha guidato con sagacia il succedersi degli interventi incalzando con spunti di interesse guidati dalla profonda conoscenza del tema e del riverberarsi del clima culturale dei rapporti tra figure preminenti e famiglie, tra città e valli bresciane. Suggestiva l’ipotesi di attribuzione quale ritratto di Bonfadio di un ritratto cinquecentesco di probabile mano del Moretto.

Il Convegno seguiva l’inaugurazione della lapide in marmo dedicata all’umanista ed il percorso geografico-letterario composto da dieci targhe con estratti dal testo bonfadiano.

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