L'antica «Madona dei osei»

Quando sia nata questa festa nessuno lo sa. Si potrebbe dire che da sempre si svolge alle porte dell’inverno quando è tempo di marroni e castagne e periodo di caccia. Sempre la terza domenica di ottobre.
In questo periodo a Quarena, la via arroccata sulle pendici di monte Magno, prende vita come risvegliata dal torpore del sole d’autunno e dal brusio delle voci: i soliti passi frettolosi di abitudine degli abitanti del luogo sono più indaffarati del solito.

L’obiettivo è quello di organizzare un’altra festa “dei osei”e della loro Madonna, un appuntamento fisso che la comunità Soprapontina ricorda con piacere.
Sul reticolo delle viuzze strette, gruppetti di cacciatori raccontano le avventure ed esperienze di caccia alla vista del campanile della chiesetta .
Ancora dal mattino si celebra la Messa cantata, poi gli ospiti e i commensali si siedono a tavola per gustare lo spiedo con gli uccelli, fra cucine affollate come non mai dalle quali traspirano profumi che è più facile immaginare che descrivere.

l pomeriggio suona la campana della chiesa e c’è un momento di culto ricordare gli impegni dell’uomo, poi sia festa sulla via: caldarroste, pane sulla graticola e salamelle, immancabile la lotteria, infine la scodella di trippa per riscaldare sia lo stomaco che le mani, quando la tieni stretta: in autunno la sera a Quarena è sempre fresca e in particolare alla festa degli osei.
Il gruppo organizzatore è l’anima di questa festa ed è sempre preciso ed attento nel curarla, anche se di dimensioni limitate.

La partecipazione della banda di Sopraponte che intona vecchie melodie con canti improvvisati, rallegra il tutto.
Partecipare a questa festa è come fare un passo nel tempo che fu, la ricetta vincente è sempre la stessa: legame alla terra e ai suoi frutti, alla sua gente semplice e cordiale, disponibile con l’ospite al quale offre il piatto migliore. Un respiro d’aria buona in periodi scarsi di felicità, carichi di preoccupazioni se non sembrano mai finire, siamo ottimisti pensiamo che domani il sole sorgerà di nuovo, nella mente rimane il ricordo di Qurena e la sua festa: segno indelebile nel tempo.

Nerino Mora

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