«Crollo» delle polveri a Odolo

Odolo si scopre pulito: in quello che un tempo era noto come il «paese dei fumi», la qualità dell’aria risulta oggi più che buona.
Erano gli anni ’70 quando Odolo, per tutti esempio produttivo di spessore nazionale, si era anche meritato la maglia nera dell’inquinamento atmosferico. Ed era ancora il 2006 quando le rilevazioni di Pm10 (le polveri sottili) a cura della centralina fissa posizionata in via Praes, al centro del paese tra la banca e il teatro parrocchiale, rilevavano 63 giornate di esubero dei limiti di sicurezza nei primi 6 mesi dell’anno.

Ma le cose sono cambiate. «Dopo che nel 2007 le volte che le Pm10 hanno superato il livello di attenzione sono scese a 56 - spiega il sindaco di Odolo Fausto Cassetti - e per questo 2008 si è scesi ancora, arrivando a quota 34. Quindi, sempre più confortanti i dati sulla qualità dell’aria a Odolo».
Ma, ancor più importante, i valori delle Pm10 registrati dalla centralina fissa rivelano come il picco di concentrazione di sostanze inquinanti, quando si verifica, perduri per un tempo sempre inferiore.
«Il valore più elevato, 120, a Odolo si è registrato il 22 febbraio. Nelle altre centraline il picco è stato di 212 a Sarezzo, 189 a Rezzato e 179 in città». Un grazie spetta anche alla primavera, che per 3 mesi ha offerto solo pioggia: «Sta di fatto che i valori registrati in questo periodo stanno ben al di sotto della soglia di attenzione».

Dati tra l’altro inattaccabili, visto che a mostrarli sono le schede del Bollettino giornaliero di rilevazione della qualità dell’aria a cura dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. «Ma dati che, se positivi, non permettono comunque di ipotecare il futuro. Intanto c’è contentezza, e la speranza è che le rilevazioni continuino con questo trend».
Nel frattempo, mentre prosegue la verifica degli adeguamenti alle prescrizioni ambientali imposte dal Comune alle aziende di Odolo, la Direzione generale sanità della Regione suggerisce i comportamenti di attuare per delle Pm10 sempre meno presenti: dal limitare l’utilizzo della legna per il riscaldamento domestico allo spegnimento dei motori di pullman e camion ad ogni sosta, soprattutto nelle zone abitate; dall’evitare di riscaldare i motori da fermi al partire subito ma con guida non aggressiva.

M.PAS. da Bresciaoggi

Vedi anche