C'era una volta la fabbrica del ghiaccio

Ha chiuso la sua attività alla fine degli anni 70 l’antica fabbrica del ghiaccio di Salò. La sede era in località Rive.
Passeggiando sul nuovo percorso pedonale che dal porticciolo conduce al molino della località Rive, la si nota ancora. Una struttura industriale degli anni 50, tetto a punta, travi in legno, copertura in coppi. Una fabbrica vera e propria. Al suo interno si produceva ghiaccio.

L’acqua versata in stampi di varie dimensioni era posta ghiacciare in ambienti isolati con pannelli di paglia pressata e bitume.
Un tempo i suoi locali erano molto affollati: albergatori, pescherie, produttori di sorbetti, oratori. Tutto l’hinterland di Salò ci andava, e anche la Valle Sabbia. I clienti si avvicendavano all’acquisto del ghiaccio che veniva fornito in tronconi dalla sezione di 20cm x 20cm, a volte lunghi un metro. Ingressi con le porte piccole per non disperdere il freddo. Le commesse al banco dello spaccio erano sempre indaffarate al loro lavoro. C’era anche una zona più ampia per i trasporti più voluminosi.

Il ghiaccio veniva trasportato avvolto in coperte di lana, per poterlo magùneggiare con più facilità, proteggerlo dalla temperatura esterna e anche per non congelarsi le dita.
Iniziava qui il suo percorso che si concludeva all’utilizzatore, tritato, grattato, sfogliato... dava il suo tributo per lo svago con la granatina ed era d’uso indispensabile nelle pescherie.
Ora la fabbrica è uno stabile triste, silenzioso, affaticato, deriso dalle scritte che ricoprono i muri, allo stesso modo di come fanno a volte i giovani senza rispetto e cultura, quando offendono gli anziani.

Presto la fabbrica del ghiaccio sarà adibita ad altra attività e non è stato possibile capire quale. Problemi di “riservatezza” pare.
Forse in albergo, ristorante, parcheggio. Vedremo. Mi auguro solo rimanga traccia di questo pezzo di storia.
L’attività iniziò nel 1953, circa, con la famiglia Pescarini. Poi fu ceduta ai Forlani, diventò anche deposito di bibite. Ora è proprietà Rebusco.

Durante i caldi pomeriggi estivi, gustando una granatina ghiacciata, verrà pure in mente a qualcuno “ma una volta il ghiaccio dove lo prendevano?”.
Alla fabbrica del ghiaccio, ce n’era una a Salò, è la risposta. Per me è stata una sorpresa scoprirlo, ora lo sapete anche voi.

Nerino Mora

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