Cavedani «impazziti» a Idro

Sul lago d’Idro sta mettendo tutti in apprensione lo strano femomeno che da alcuni giorni si sta verificando lungo il canale di prelievo della centrale elettrica di Carpeneda, in pratica l’unica uscita del lago d’Idro.

Pesci a decine di migliaia, con concentrazioni maggiori nelle ore pi� calde, se ne stanno l� nuotando controcorrente, ma praticamente fermi rispetto alla riva, boccheggiando a pelo d’acqua come se mancasse loro l’ossigeno necessario per respirare.

Quello che inizialmente presentava tutte le caratteristiche del disastro ecologico e che dopo poche ore ha assunto i contorni del “giallo” sembra invece possa avere cause tutto sommato naturali. Anche se bisogna intendersi cosa significa “naturale” di questi tempi sul lago d’Idro.

“I pesci si stanno comportando a quel modo da almeno quindici giorni”, assicurano i bene informati, ma solo nelle scorse ore il fenomeno � diventato particolarmente evidente.
“Mercoled� pomeriggio sembrava che l’acqua fosse diventata nera, invece erano tutti quei pesci allineati in quel modo che tenevano la bocca fuori dall’acqua” ci ha detto il sindaco di Idro Augusta Salvaterra, accorsa sul ponte che attraversa il canale insieme a numerosi concittadini, ad alcuni pescatori, ai vigili e ai carabinieri, per sincerarsi in prima persona di quanto stava accadendo. Immediata � partita la segnalazione agli uffici del Servizio Veterinario dell’Asl che stanno a Lonato e all’Arpa.

“Il primo ad accorrere � stato il dottor Resola dell’Agenzia Regionale che con idoneo strumento ha escluso la carenza di ossigeno nell’acqua, che avrebbe potuto causare una grande moria di pesci � ha detto ancora la Salvaterra -. Poi abbiamo ricevuto le rassicurazioni da parte dell’Asl che ha analizzato campioni di acqua trovandoli nella norma”.
Cos’era successo allora.

E’ di ieri il sopralluogo da parte degli uomini del Servizio Ittico e Venatorio della Provincia, avvisati del fenomeno il giorno precedente, ma quando ormai era buio. Sul posto l’ispettore Cucchi in contatto telefonico con l’ittiologo Gaetano Gentili impegnato invece nel cremonese: “Sono tutti cavedani e forse c’� qualche scardola. Sono ciprinidi e di solito vanno in cerca di acqua calda, contrariamente a quello che fanno ad esempio le trote � ci ha spiegato Cucchi -. Non � da escludere che se ne stiano l� perch� in quel punto la temperatura � pi� alta, oppure perch� trovano qualche cosa da mangiare. Li ho visti ancora comportarsi a quel modo nella corrente, certo non cos� tanti insieme”.

“Difficile anche solo sapere se stanno soffrendo o meno � aggiunge lanciando un rametto nell’acqua e provocando un fuggi fuggi generale dei pesci -, li vedi come sono reattivi? E non ce n’� nemmeno uno con la pancia all’aria”.

Un suo parere ce lo fornisce anche Rossano Bolpagni, biologo, ricercatore e profondo conoscitore delle dinamiche ecosistemiche dell’Eridio: “Le cause di quel comportamento possono essere tante, ma tutte riconducono ad una considerazione � ci dice -. Il sistema lago per come lo conosciamo noi, dopo tanti anni di maldestri interventi umani � saltato. Sono i fatti a dimostrarlo: da qualche anno � sufficiente una piccola variazione nei rapporti fra i diversi componenti dell’ecosistema (alghe, temperatura, luce, quantit� d’acqua e quant’altro) per scatenare fenomeni mai visti”. Il biologo � dell'opinione cghe sar� sempre peggio.

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