Resta alta la mobilitazione
L'attesa perchè gli operai possano iniziare a lavorare sul tratto di Variante fra Vobarno e Sabbio è snervante. Ieri a Nozza l'assessore Parolini ha fatto il punto: senza portare però sostanziali novità. Il Comitato freme.
«Le promesse del sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri sono state riconfermate il 17 novembre, a Brescia, dallo stesso ministro Di Pietro. Perciò...» spera Parolini alle prese con uno dei nodi di più difficile soluzione della viabilità bresciana.
Ma c’è chi non si accontenta delle promesse e chiede di passare a proteste più incisive tipo: «Perché non fermare gli sciatori che risalgono la Vallesabbia?».
La proposta, tra il serio e il faceto, esce dalla bocca di Ernesto Cadenelli, una vita nel sindacato della Cgil, ora una delle anime del «Comitato dei cittadini della Vallesabbia per la strada.
Il Comitato non è certo andato in pensione» risponde alle provocazioni di Giovan Maria Flocchini, ex consigliere regionale che, dopo il ribaltone politico di quest’anno, sottolinea nel gruppo di protesta un certo silenzio - ha solo seguito un percorso che riteneva giusto. Ma se a breve non ci saranno chiarimenti risolutivi, il Comitato riprenderà ad alzare la voce».
Cadenelli mantiene la diffidenza nei confronti di Anas: «Ci chiediamo dove sta il problema, se in sede politica o nei vertici Anas, finora incapaci di risolvere il problema. Intanto, ci aspettiamo a breve un incontro istituzionale, come promesso dal sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri. Se nulla si muove, valuteremo a breve le proteste da attuare, magari fermando gli sciatori che risalgono la Valsabbia».
Una battuta o una minaccia, rischioso andare a vedere. «È fondamentale - ha detto il presidente comunitario Ermano Pasini - che il 17 dicembre Anas approvi il progetto, e che entro fine anno ci siano i fondi per finanziarlo».
Lo scorso 17 novembre, sindaci valsabbini e Comunità Montana hanno incontrato a Brescia il ministro Di Pietro, presente anche l’Anas.
«Il progetto - spiega l’ingegner Prisco di Anas - per cui il ministro ha dato certezza del finanziamento, con delle integrazioni, è arrivato ad un importo di 29,75 milioni di euro, e nel progetto ci sono anche 300.000 euro stanziati per l’adeguamento dell’impianto di ventilazione della galleria ’La Guarda’, che per ora impedisce alla gente di Pompegnino di dormire ma che dopo dovrebbe divenire silenzioso.
Oggi l’istruttoria tecnica della Vobarno-Sabbio è completata, ed il progetto è appaltabile. Ed il tratto è ormai divenuto, a livello regionale, la priorità per eccellenza. Ma servono i 29,7 milioni di euro».
Parolini nonostante ciò ha fiducia, ma ricorda che qui l’emergenza non è ancora finita, e che risolti i problemi tecnici restano quelli finanziari: «Attendo dal presidente Anas una risposta chiara riguardo alla strada di Vallesabbia. Certo è che i tempi relativi al primo lotto Vobarno-Sabbio non possono più esser misurati in anni, ma semmai in mesi».
Mentre il Bim del Chiese e gli autotrasportatori battono le mani alla Provincia (che promette la rotonda di Nozza di Vestone, fa i rilievi per la variante di Lavenone, pensa alla Barghe Nord-Vestone ed è a buon punto per rotatoria, nuovo ponte ed ingresso a Idro ed, a seguire, verso Treviso Bresciano e Capovalle: qui è tutto pronto, compresi i soldi), Paolo Barbiani del Comitato ricorda come l’emergenza, soprattutto a Vobarno, potrà forse chiudersi nel 2008, quando sarà pronta la strada, non oggi che è pronto il progetto: «Che Meduri salga a Brescia, ma che lo faccia con qualcosa di concreto in mano».
Per Carlo Panzera, sindaco di Vobarno, la volontà è ormai stata espressa, ma vanno verificati i tecnicismi: «E soprattutto, va chiarita la questione soldi. I ritardi, finora comprensibili (le ferie, la nomina del nuovo Cda di Anas, il Natale) ora devono finire».
Per Flocchini la situazione rimane grave: «Resto pessimista su questa fondamentale questione. Siamo sicuri che questo governo abbia i soldi?».
Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi
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