«Senza unità il patto di solidarietà salta»

In Vallesabbia «sta ormai per rompersi il patto sociale tra i 25 Comuni che la compongono».
Ad affermarlo è Gianantonio Girelli, ieri sindaco di Barghe e presidente comunitario, oggi segretario provinciale della Margherita:

«Sono preoccupato - spiega - nel constatare che nelle ultime manifestazioni di volontà da parte dei 25 Comuni della valle si è assistito all’apertura di fratture all’interno del territorio valsabbino. Sta insomma venendo meno l’unità che ha sempre caratterizzato la valle».

Per Girelli, questo deve far riflettere: «Se proprio in questo momento si commette l’errore di sottovalutare il fenomeno e si va avanti in maniera dirigistica come si è fatto ultimamente, si rischia di arrivare alla rottura del patto di solidarietà tra i Comuni».

Un discorso rivolto in particolar modo alla gestione dei servizi pubblici, che stanno affrontando oggi un forte processo di trasformazione: «In Valsabbia fu pensata Secoval che, vorrei non si dimenticasse - continua Girelli - fu un’intuizione del centrosinistra che ha poi trovato il consenso anche del Centrodestra. Va capito che Secoval è al servizio dei Comuni, non è un ente autonomo, od un ente che va gestito in eccesso dalla Comunità montana. Ora Secoval, che deve sapersi conquistare autorevolezza presso i Comuni, deve fare il salto di qualità».

Per Girelli ora serve un menager all’altezza, tecnicamente preparato, che costruisca assieme ai Comuni un progetto industriale della società: «Senza un’idea forte, con una certa approssimazione nella gestione, e con mancanza di rigidità strutturale non si va molto lontano. La grande disponibilità mostrata finora dai grossi Comuni della bassa valle nei confronti dei Comuni periferici dell’alta valle non va considerata come acquisita. La fiducia, Secoval se la deve conquistare giorno per giorno, attraverso progetti che garantiscano la solidarietà. Solo in questo modo potrà continuare lo sviluppo collettivo del territorio».

Stesso discorso per i Servizi sociali, sui quali si è molto puntato: «Prima della nuova sede della Comunità montana, servirebbe ad esempio realizzare il nuovo Cse per l’handicap».
Girelli invita poi al «patto politico»: «In Comunità montana c’è una maggioranza, ma molti Comuni sono gestiti da una maggioranza diversa e opposta. Questo deve portare ad un ampio confronto sul territorio, e si dovrebbe riflettere se non sia il caso di un forte patto tra le realtà politiche presenti. Un Governo dalle larghe convergenze, soprattutto sulle vere questioni».

«Non bisogna spacciare per obiettivi raggiunti cose ancora da realizzare, ne vendere come raggiunti obiettivi invece in itinere, lasciando al contrario aperte tutte le questioni di sempre: sanità ed ospedale, viabilità e superstrada Vobarno-Sabbio ecc., sulle quali c’è ormai silenzio da mesi».

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