Abbigliamento ad alta visibilità, esplode la polemica

Al centro di una nuova polemica riguardante l'attività venatoria c'è la discussione in Consiglio regionale, in programma tra qualche giorno, di una serie di modifiche alla legge 26 del 1993, che stabilisce appunto in Lombardia le norme relative alla caccia.

Le modifiche in questione, promosse dal consigliere regionale valsabbino Floriano Massardi, riguardano la possibilità di estensione della caccia di selezione agli ungulati e in particolare al cinghiale - a cui sarà possibile sparare tutto l'anno e anche nelle ore di buio con l'utilizzo del visore notturno – l'allungamento della stagione della beccaccia, l'anticipazione dell'accesso ai 15 giorni di caccia vagante per i capannisti e altre ancora.

A suscitare maggior clamore tra le associazioni ambientaliste (e anche tra alcune associazioni venatorie) la proposta di Massardi che prevede che le guardie volontarie indossino un giubbino e un cappello ad alta visibilità durante i controlli previsti, in modo da poter essere viste anche in caso di nebbia e comunque a distanza.

Lav, Lac, Lipu, Wwf, Cabs, Enpa, Gaia, Gol e Legambiente, insomma, non hanno affatto approvato. “Immaginare un guardiacaccia visibile come un catarifrangente che cerca di sorprendere uno dei tanti bracconieri che abbatte specie protette o usa mezzi vietati sembra più una barzelletta che l'atto legislativo di un Paese serio” hanno commentato gli ambientalisti, come riporta Bresciaoggi.

Le associazioni sono contrarie anche all'utilizzo del visore notturno per la caccia ai cinghiali e alla caccia di selezione, che secondo loro comporterebbe un aumento del bracconaggio e disturberebbe la fauna.

Sdegnata la risposta del consigliere Massardi. “Spiace che la mia iniziativa sia stata come al solito strumentalizzata – ha commentato. “Qua non c’è nessun regalo ai bracconieri, ma solo un problema di sicurezza. Come noto a tutti coloro che conoscono l’ambito, buona parte degli incidenti venatori con arma da fuoco riguarda la caccia agli ungulati, che avviene con fucili a pallettoni. La conformazione del territorio e la vegetazione possono causare problemi in questo senso: pettorine, o comunque un abbigliamento ad alta visibilità, servono unicamente per evitare che si verifichino drammi già avvenuti nel passato”.

Massardi ha inoltre sottolineato che l’obbligo verrà imposto anche a tutti i cacciatori di ungulati, “proprio a dimostrazione che non c’è alcuna guerra da parte nostra; questa misura è per la tutela della sicurezza, sia delle guardie che dei cacciatori stessi”.

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