04 Aprile 2020, 08.00
Valsabbia
Emergenza Coronavirus

Il contagio in Valle Sabbia, l'evoluzione dell'ultima settimana

di Stefano Simoni

Prosegue l'analisi statistica dell'andamento del contagio di coronavirus in Valle Sabbia nell'ultima settimana curata dall'ingegnere gavardese Stefano Simoni


A seguito dell’articolo della scorsa settimana sono stati aggiornati i grafici già pubblicati (QUI per il precedente articolo, con la descrizione del significato dei vari grafici), con qualche integrazione per cercare di far maggior chiarezza e per provare a interpretare i dati da nuovi punti di vista non analizzati la scorsa settimana.

Veniamo ai risultati:
  • Grafico 1: sostanzialmente poco variato rispetto alla scorsa settimana: Gavardo ancora in vetta con netto distacco dagli altri Comuni, seguito dal gruppo Villanuova, Vobarno e Vestone, e a seguire Serle, Prevalle, Roè Volciano e gli altri paesi.

  • Grafico 2: anche in questo caso globalmente non ci sono molte modifiche in termini di rapporto percentuale contagiati/abitanti. Infatti i Comuni che erano sopra la media valsabbina sono rimasti tali, mentre chi era al di sotto non ha avuto aumenti così significativi da fargli superare il valore medio. Questo vale, per la maggior parte dei casi, anche rispetto alle medie della provincia di Brescia e di Bergamo.

  • Grafico 3 e grafico 4: i grafici confermano quanto già negli ultimi giorni è stato più volte ripetuto da mass media, ovvero che la diffusione del virus è in fase di rallentamento. Lo si vede bene dalle curve di incremento % che, a partire dal 29-30 marzo subiscono una riduzione della pendenza, segno che il contagio sta sì rallentando, ma comunque prosegue.

  • Grafico 5: (nuovo rispetto alla scorsa settimana)



    qui si è riportato l’andamento della percentuale di contagi rispetto al totale degli abitanti in Comuni dove sono presenti una struttura ospedaliera (pubblica o privata) o un istituto sanitario che in questo momento di emergenza si trovi a gestire pazienti positivi al covid-19. Questo grafico è stato costruito per provare a capire se sia plausibile ritenere che nei paesi dotati di tali strutture la percentuale dei contagiati rispetto al totale sia più elevata della media.
    Questo fatto, supportato dal dato nazionale sul contagio dei lavoratori ospedalieri (medici, infermieri e oss), sarebbe dovuto dal fatto che in media una buona parte dei dipendenti della struttura risiede nello stesso Comune dove questa è situata, e così facendo si avrebbe una numero di persone all’interno del Comune significativamente più esposto al covid-19 e di conseguenza una parte dei contagi rilevati non dovrebbe essere imputata alla “normale” diffusione del virus ma proprio alla presenza, nel Comune, di residenti che lavorano nella struttura ospedaliera. 
    Il grafico riporta alcuni Comuni bresciani dotati di una struttura ospedaliera o di istituti sanitari, da cui si evince che a parte alcuni casi “anomali” (Desenzano del Garda, Lumezzane, Gardone Val Trompia e Lonato del Garda) in tutti gli altri casi il contagio è superiore alla media della provincia, con una media di circa lo 0.80%, risultato che sembrerebbe confermare quanto sopra descritto. Può sorger spontanea la domanda “Come mai allora il Comune di Brescia è sotto la media nonostante abbia almeno due strutture – Spedali Civili e Poliambulanza – che trattano i pazienti al covid-19?” La risposta potrebbe essere dovuta a due diversi fattori:

    • Nonostante le due strutture di dimensioni significative, il numero di impiegati nelle strutture rispetto al totale degli abitanti è proporzionalmente inferiore in città rispetto allo stesso rapporto in un Comune più piccolo (si pensi che è più popolato dei Comuni qui riportati è Desenzano del Garda con circa 29000 abitanti, mentre il Comune di Brescia ne totalizza circa 198500);

    • La parte di lavoratori nelle due strutture cittadine sopra nominate che risiede effettivamente a Brescia potrebbe essere inferiore, in proporzione, alla stessa parte di lavoratori che risiede nello stesso Comune dove è situata la struttura ospedaliera in cui lavora nel caso degli altri Comuni.
È doveroso precisare che l’analisi sopra riportata è molto qualitativa, anche solo per l’incertezza dei dati, ma può fornire un ulteriore elemento di giudizio da tener presente quando ci si chiede se in certi Comuni il numero di contagi rilevati sia “alto” o “basso”.

Cosa possiamo quindi trarre dai risultati di questa settimana? Sicuramente, come già ricordato da tutti mass-media in questi giorni, la diffusione del contagio ha subito un rallentamento ma non si è fermata, in quanto tutt’ora progredisce, anche se più lentamente rispetto a una settimana fa. Questo ci conferma che gli sforzi che tutti stiamo compiendo non sono vani ma che la strada è ancora lunga e che solo con l’impegno e l’attenzione da parte di tutti potremo superare questo momento difficile che ha investito le nostre comunità e la nostra quotidianità.

Può essere che nei grafici elaborati vengano trovate inesattezze, in tal caso sarò grato a quanti faranno segnalazione alla redazione di Vallesabbianews in modo che si possa prontamente correggere quanto rilevato.



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