09 Dicembre 2019, 08.00
Blog - Genitori e figli

Lo sguardo distante della trascuratezza

di Giuseppe Maiolo

La parola “negligenza” nella lingua italiana sembra andata in disuso. Riguarda il comportamento svogliato di chi mette poco impegno nel proprio dovere. In inglese si dice neglect ed è invece un termine molto utilizzato per indicare la trascuratezza, che è una forma di maltrattamento


Colpisce il fatto che la trascuratezza sia un male in continua crescita, soprattutto se ogni anno con la Giornata mondiale dei diritti dei bambini del 20 novembre insistiamo con l’affermare quello che serve ai bambini per crescere e quello che li ferisce.

Le ricerche ci dicono che il maltrattamento in aumento è la disattenzione fisica, materiale e affettiva nei confronti dei bisogni del bambino proprio quando, nei primi anni di vita, sono fondamentali l’attenzione e la vicinanza, cioè le cure amorevoli del genitore.

Uno studio del CISMAI e di Terre des hommes del 2014 segnalava che nei servizi (sociale, psicologico e neuropsichiatrico) il 52,7% dei minori presi in carico per maltrattamento è vittima della negligenza genitoriale.

Si tratta di bambini trascurati e abbandonati a loro stessi che subiscono la distanza dello sguardo di genitori disattenti e omissivi, incapaci di soddisfare le esigenze primarie dei figli, oppure carenti sul piano affettivo e assenti su quello educativo.

Così non si tratta di pensare che la trascuratezza sia solo quella del genitore che si scorda il figlio in macchina sotto il sole cocente. La negligenza più diffusa è quella comune e quotidiana, fatta di gesti e azioni offensive che non sono mortifere, ma altrettanto danneggianti.

È una forma di violenza sottile, difficile da far emergere, perché nascosta in mezzo alla fretta con cui oggi si vive e apparentemente giustificata dalle mille incombenze lavorative che affliggono gli adulti.

Si manifesta nella quotidianità quando, ad esempio, un bambino viene ripetutamente ritirato in ritardo dal nido o dalla scuola dell’infanzia, oppure ogni qualvolta gli adulti si scordano di fornirgli la merenda per la pausa. Sembrano piccole cose ma feriscono in profondità e che vanno lette come azioni inconsciamente offensive e atti mancati che nascondono insoddisfazione, rabbia e pulsioni violente.

Oggi poi, complici le nuove tecnologie digitali, la trascuratezza rischia di aumentare a dismisura e vestire abiti consoni al tempo in cui viviamo. C’è ad esempio quando, suggestionati dal potere dei dispositivi digitali e catturati dal fascino del display retroilluminato, non ci guardiamo più negli occhi.

Questa distanza dello sguardo prodotta dai telefonini ha già un nome e si chiama “Phubbing”. È questa la nuova trascuratezza. Una forma diffusa di distrazione che porta un po’ tutti ad essere più concentrati sul proprio smartphone che sull’ interlocutore di fronte a noi.

È la crescente mancanza di interazioni visive che riduce l’ascolto e la partecipazione a renderci trascuranti. Perché se stiamo altrove con il pensiero e con i sentimenti finiamo per essere emotivamente distanti gli uni dagli altri, in un crescendo di isolamento fisico e psicologico che è davvero pericoloso.

I danni non sono ancora immaginabili, ma le ipotesi sono allarmanti.

Giuseppe Maiolo
psicoanalista
Università di Trento





Vedi anche
29/07/2019 10:10

Genitori separati e vacanze coi figli Se le vacanze con i figli vanno sempre preparate, quelle dei genitori separati soprattutto i non affidatari, hanno ancora di più la necessità di essere pensate e organizzate con attenzione

11/08/2020 09:20

Gli iperconnessi Tra il preoccupato e l’arrabbiato molti genitori si chiedono che fare con i figli che, ancor più di ieri catturati dai loro dispositivi, passano un tempo infinito a incontrare il mondo delle relazioni virtuali e soprattutto a giocare online

07/05/2021 10:30

Adolescenti bloccati e genitori distanti Non è una novità che la crescita sia diventata più complessa e difficile in questo tempo di sospensione.

20/01/2020 10:00

Padri e figli “I figli invecchiano. Ma non invecchiano loro. Invecchiano te”. Inizia così il denso monologo di Mattia Torre, drammaturgo e regista da poco scomparso e di cui, tra qualche giorno, uscirà postumo, il suo ultimo film

18/11/2018 08:00

Madri che uccidono Uccidere i figli e togliersi la vita è un gesto che ti appare mostruoso, inconcepibile, innaturale e contrario all’idea che abbiamo delle madri che i figli li mettono al mondo e li fanno crescere.




Altre da Genitori e Figli
24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento

15/01/2024

I social, demoni o strumenti per chi educa?

I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.

09/01/2024

Le aspettative: utilità e limiti

All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.

31/12/2023

La cura. È pre-occuparsi dell'altro, ovvero esserci

Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione