Lunedì 30 settembre, riuniti in assemblea nella Casa della Valle a Nozza, gli amministratori valligiani hanno approvato una mozione sulla depurazione del Garda che si vorrebbe fare a Gavardo. Vallesabbianews la riporta nella sua forma integrale
Riuniti in assemblea comunitaria, i sindaci valsabbini hanno discusso, modificato e poi votato all'unanimità una mozione proposta dal rappresntante gavardese in merito al progetto di depurazione del Garda da realizzare in Valle. Stampa e social ne hanno discusso a lungo e forse, in alcuni casi, a sproposito.
Per questo vi riportiamo in forma integrale la mozione così come è stata sottoscritta.
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Mozione in merito al nuovo sistema di collettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del Lago di Garda.
Premesso
- Che la Comunità Montana di Valle Sabbia all’art. 2 del proprio statuto si prefigge lo scopo “di predisporre, attuare partecipare a programmi e iniziative intesi alla difesa del suolo, alla protezione della natura, dell’ambiente e delle persone […] di tutelare l’ambiente naturale, il paesaggio…”
- Che in virtù di tale finalità sia necessario pronunciarsi in merito al tema del nuovo sistema di collettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del Lago di Garda in quanto la collocazione dello stesso per ubicazione degli impianti e per scarico delle acque coinvolge in maniera importante i comuni valsabbini bagnati dal Chiese.
Preso atto
- Che il Piano Investimenti 2018 di Acque Bresciane srl (gestore del Sistema Idrico integrato della Provincia di Brescia su incarico dell’ATO di Brescia) proposto in approvazione al Comitato di Indirizzo e controllo nella seduta del 23 ottobre 2018, andata deserta, contiene un intervento denominato Collettamento e depurazione sponda bresciana del Lago di Garda, per il quale la scheda indica “Sito impianto da definire (corpo recettore fiume Chiese)”;
- che l’ipotesi progettuale presentata (a seguito della ricerca commissionata da Acque bresciane srl all’Università degli studi di Brescia sul tema “analisi dei siti alternativi per l’ubicazione dell’impianto di depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda ai fini della presentazione della VIA”) prevede tra le alternative analizzate la scelta di costruire un sistema di collettamento che raccoglierà i reflui pompati dai Comuni dell’Alto Garda (da Gargnano a San Felice del Benaco) con dislivelli altimetrici rilevanti che salendo per Tormini di Roè Volciano giungerà a Villanuova S/C fino a confluire in un nuovo depuratore ubicato a Gavardo della potenzialità di 100.000 ab/eq;
- che i comuni coinvolti, primo tra tutti il Comune di Gavardo sul cui territorio si andrebbe a localizzare il depuratore, sono stati esclusi da una scelta a tutti gli effetti calata dall’alto e la documentazione tecnica relativa all’ipotesi progettuale è rimasta taciuta per diversi mesi, nonostante la richiesta di poterne prendere visione formulata dai territori coinvolti, fino alla recente pubblicazione del “progetto di fattibilità tecnica ed economica” di Acque Bresciane pubblicato sul sito internet di ATO Brescia soltanto in data 12 agosto 2019;
Considerato che nell’asta del Chiese e del Naviglio scaricano già diversi depuratori esistenti al servizio di oltre venti comuni siti lungo l’asta del Chiese, cosi come il depuratore intercomunale in costruzione a Gavardo (che servirà i comuni di Gavardo, Villanuova, Vallio Terme e in parte Muscoline) e tali scarichi dovranno essere diluiti da acqua fluente;
Essendo noto che la portata del fiume Chiese è soggetta a variazioni stagionali derivanti dal rilascio di acque dal lago d’Idro e dall’utilizzo per l’irrigazione;
Considerato che nel periodo estivo coincidono la minima portata del fiume Chiese e la massima portata del collettore fognario proveniente dai comuni turistici situati lungo la sponda bresciana del lago di Garda molti dei quali privi di separazione tra acque meteoriche e fognarie;
Ritenuto che la situazione di criticità del Chiese renda necessario promuovere un’azione di tutela e salvaguardia del suo ecosistema così come mantenere la salubrità del Naviglio
Rilevato altresì che il sito prescelto per l’insediamento del nuovo depuratore del Garda nel territorio di Gavardo è stato preservato per anni da attività edilizie come “Parco del Chiese, per la sua notevole valenza paesaggistica e ambientale;
Considerato
- che il collettore così come indicato nel progetto di fattibilità avrà costi di gestione molto elevati, che graveranno così come i costi di costruzione sulla tariffa di tutti i cittadini bresciani;
- che il progetto, che appare allo stato fortemente penalizzante per il Comune di Gavardo, non risulta essere in alcun modo migliorativo nemmeno della situazione di criticità per il Lago di Garda derivante dall’inquinamento fognario (non vengono infatti previsti interventi volti ad estirpare definitivamente i problemi delle acque miste e degli sfioratori);
- che le opere necessarie alla collocazione delle tubazioni che da Gargnano condurranno i reflui a Gavardo genereranno poi importanti problemi viari per diversi anni, con conseguenze sul sistema turistico, ricettivo e commerciale dei territori cui la strada statale gardesana conduce;
Vista la possibilità di studiare soluzioni alternative di localizzazione con minori costi ambientali ed economici;
l’Assemblea di Comunità Montana di Vallesabbia conferisce mandato al Presidente e alla Giunta Esecutiva affinché
- sia condotta un’azione esortativa nei confronti delle istituzioni e degli enti pubblici coinvolti nel dibattito politico e tecnico affinché garantiscano trasparenza ed un percorso decisionale partecipato, vista la portata del progetto e la necessità di valutare con estrema attenzione l’impatto ambientale ed economico dallo stesso prodotto;
- sia favorita per quanto di competenza una fattiva collaborazione tra le comunità valsabbine e gardesane per tutelare entrambi i territori a beneficio della collettività;
- sia sostenuto il Comune di Gavardo nell’azione ferma e critica rispetto alla realizzazione dell’impianto di depurazione della rete fognaria dei Comuni afferenti alla sponda bresciana del Lago di Garda sul proprio territorio in ragione delle altissime criticità tecniche ed ambientali che tale progetto comporta;
- venga supportato economicamente, nel rispetto delle disponibilità di bilancio, il Comune di Gavardo nell’iniziativa di condurre un approfondimento tecnico volto a studiare soluzioni alternative di localizzazione con minori costi ambientali ed economici;
- venga trasmessa la relativa delibera assembleare per iscritto entro 30 giorni a Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, AATO, Provincia di Brescia, ATS del Garda, Comunità del Garda, Sindaci dei Comuni dell’Asta del Chiese.
ID82161 - 24/10/2019 13:09:19 - (Filippo Grumi) - adesso
aspettiamo gli atti che diano sostanza alle parole