«Into the mood» - Dentro l'emozione, un successo strepitoso

    Sala Polivalente della Cultura gremita sabato scorso a Paitone per il ‘concerto atipico’ In the Mood - Dentro l’emozione. 250 spettatori (di cui molti in piedi) per uno spettacolo che i presenti ricorderanno a lungo. Scritto e ideato da Nicolò Biemmi e Yuri Bodei, come recita la locandina, In the Mood non è stato soltanto uno spettacolo musicale e letterario, è stato anche un esperimento, forse azzardato ma perfettamente riuscito. L’invenzione di una formula basata sul connubio fra musica, classica e non, e letture di romanzi, poesia e teatro aveva lo scopo di penetrare nella spiritualità, nell’anima degli spettatori, per trarne emozioni desuete, sopite o dimenticate: una vera scossa al nostro io profondo. E non sembri retorica sterile.

    Otto le emozioni che lo spettacolo voleva suscitare in coppia: il Sogno (da Novecento, di Alessandro Barico; Nuovo cinema Paradiso, di Andrea ed Ennio Morricone), la Tristezza (dal film Forrest Gump di Robert Zemeckis; Adagio, di Tomaso Albinoni), l’Amore (Tanto gentile e tanto onesta pare, di Dante Alighieri; Concerto per fagotto in mi minore, II movimento Andante), la Passione (Ho fame della tua bocca, di Pablo Neruda; El Tango de Roxanne, Police), l’Alienazione (da Se questo è un uomo, di Primo Levi; In C, di Terry Riley), la Felicità (dal De vita beata, di Lucio Anneo Seneca; Stomp, di Claudio Mandonico), la Paura (da La Mascherata della Morte rossa, di Edgar Allan Poe; l’Inverno, I movimento, Allegro non molto di Antonio Vivaldi), la Rabbia (dall’orazione funebre di Marco Antonio per la morte di Giulio Cesare, di Shakespeare, atto terzo, scena seconda; l’Estate, di Antonio Vivaldi, III movimento, Presto). Un elenco che sembra forse arido, ma che  rivela, per intenditori di musica (ripetiamo, classica e non) un attento studio per arrivare a formare equilibrati e delicati connubi.

    E adesso tocca agli artisti, incominciando dagli autori: Yuri Bodei, nato a Gavardo il 13 gennaio 1998, responsabile della parte teatrale, studia Lettere moderne a Padova (secondo anno), Nicolò Biemmi, nato a Brescia l’8 gennaio 1998, diplomato al Conservatorio di Brescia, studia musica a Manchester. E gli altri, una schiera di eccellenze: Anca Vasile Caraman, violino solista, diplomata in Romania e specializzata a Roma, ha vinto numerosi concorsi internazionali e suonato nei maggiori teatri di tutta Europa (straordinaria, anche visivamente nei movimenti del corpo); Alessandro Fontanella, sassofono solista, diplomato a Brescia con lode, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti e collaborato con importanti orchestre, come l’Orchestra nazionale di Santa Cecilia; Nicolò Biemmi, fagotto solista, diplomato al Conservatorio di Brescia col massimo dei voti, ha suonato in diversi Paesi oltre che in Italia (Cina, Svizzera, Inghilterra, Germania); infine il Quartetto d’archi: Mauro Rovetta, violinista presso l’Orchestra Pomeriggi musicali, Tetyana Fedevych, violinista, diplomata con lode a Kiev  e presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, Federico Gerboni, viola, studente presso il Conservatorio di Brescia, Giulio Richini, violoncello, diploma e biennio di specializzazione al Conservatorio di Darfo.

    E per ultimo ma non certo per importanza, l’attore Venanzio Agnelli, al quale erano affidate le letture dei brani e che ha contribuito a suscitare da solo emozioni coinvolgenti: trascinante nell’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio Cesare, impressionante nella Mascherata della Morte Rossa (che probabilmente ha fatto girare vari spettatori per guardarsi alle spalle). Ma più di tutti sconvolgente nel brano da Se questo è un uomo, di Primo Levi, iniziato ad una voce (Venanzio Agnelli), proseguito a due (con Yuri Bodei) e finito a tre (con Nicolò Biemmi) attraverso una cacofonia di frasi ripetute e sfalsate, poi fuse in un crescendo di volume al grido “ditelo ai vostri figli”. Un finale inatteso e che ha colpito il pubblico come ripetuti pugni nello stomaco, al limite dell’angoscia e del pianto. Signori, volevate le emozioni promesse? Siete serviti! Niente inganni e nessun annacquamento: emozioni pure, tutte indelebili.
  
    Un momento dedicato anche agli autori. Yuri e Nicolò si conoscono fin da bambini e sono geneticamente artisti. Basti ricordare che a undici anni (erano ancora ragazzini), nel 2009 portavano a Paitone uno Zecchino d’oro, poi proseguivano con spettacoli oratoriali e infine con tre edizioni consecutive (dal 2015 al 2017) di: El ga ensomea Show, la trasposizione bresciana di Tale e Quale Show. E ora il salto di qualità con In the Mood - Dentro l’emozione. Un azzardo? Forse sì, dato che l’esperimento, per lo meno con questa formula, era una novità. Ma a questi due ragazzi non mancano né il coraggio né l’entusiasmo, che sono il carburante di ogni iniziativa e le basi del successo. E per fortuna sono anche un po' incoscienti.

Grazie ragazzi, come si dice nei film “è stato un onore e un privilegio”. E chi volesse provare le emozioni promesse non disperi, perché verso fine autunno, salvo imprevisti, si ripete.  Sempre a Paitone, nella Sala Polivalente della Cultura. Vi aspettiamo. Arrivederci.

Franco Tarsi

Nelle foto, di Beatrice Bocchese, alcuni momenti della serata

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