18 Novembre 2018, 09.00
Vobarno
Lettere

Il destino della Biblioteca Civica Vobarnese

di Carlo Panzera

Stimolato dal contributo del prof. Fabrizio Galvagni, anche l’ex sindaco Carlo Panzera dice la sua sul destino della biblioteca di Vobarno


Ha davvero buone ragioni,
il prof. Galvagni, per restare esterrefatto di fronte all’ipotesi di trasferire la Biblioteca di Vobarno.

Se penso alla lungimiranza del Sindaco Barbiani, all’inizio degli anni ’90, nel convincere la proprietà Falck a cedere al Comune la vecchia punteria; alle tante professionalità impegnate in quel progetto, dall’arch. Buzzi al dottor Bizioli; alla tenace determinazione del Sindaco Corradini nel portarlo a termine.

Se penso alle innumerevoli iniziative che negli ultimi tre lustri hanno animato quel contenitore culturale, ed alle illustri personalità che l’hanno visitato elogiandone la realizzazione, il solo pensiero di smantellarlo fa letteralmente cadere le braccia.

Come desolante è constatare che certe notizie si apprendono ormai solo nei bar; inutile consultare il sito istituzionale del Comune di Vobarno o partecipare alle sedute consiliari.
Ma certi temi meriterebbero altri luoghi.

La collocazione ed il ruolo della Biblioteca Civica, la localizzazione del Palazzo Municipale, l’articolazione degli edifici scolastici, rappresentano il vissuto della nostra Comunità: intervenire su di essi significa incidere sulla nostra identità e determinarne il futuro. 
                
Perché non farli diventare temi centrali del confronto elettorale che si aprirà a primavera?

Sarebbe una sfida impegnativa, per liste e candidati alla carica di Sindaco e Consigliere, confrontarsi apertamente su queste opzioni, sull’idea di paese e di vita comunitaria che sottendono.

Una concreta attuazione di quel principio, da più parti tanto evocato, di governo partecipato della cosa pubblica.

Ma forse chiedo troppo; l’imbarazzato silenzio degli addetti ai lavori, la mancata risposta ad una esplicita domanda, fanno temere il peggio.

Già me li immagino, intenti a misurare scaffali da collocare altrove, a demolire e ricostruire pareti divisorie di un edificio progettato per altri usi, impegnati nell’ennesimo, provvisorio trasloco di uffici e scrivanie.

Insomma, parafrasando il prof. Galvagni, qualcuno ha argomenti per discutere del destino della nostra Biblioteca?

Carlo Panzera


Commenti:
ID78355 - 18/11/2018 09:39:00 - (VENTONORD11) - Quanto costa la gestione

La cultura e' sicuramente un valore che una societa' deve avere .Ma visto che poi tutti si lamentano prevalentemente per questioni economiche , sorge spontanea una domanda.Ma quanto costa la gestione annua della biblioteca ?Due i particolari che mi hanno colpito da sempre , primo il risparmio energetico e' completamente assente ,le grandi finestre presenti e l' ingresso sono ancora in ferro e nemmeno con i vetri doppi !!!! , secondo le dimensioni , a mio avviso e' sovradimensionata rispetto al servizio che offre. Credo sia giusto avere una biblioteca pubblica , e' altrettanto giusto guardare quanto costa al cittadino , bisogna trovare un giusto equilibrio col buon senso , non con battaglie ideologiche.

ID78366 - 18/11/2018 12:23:17 - (And75) -

Vogliamo parlare del favoloso pavimento in parquet che si è completamente scollato (dopo pochi mesi dalla sua posa)? Le ringhiere del soppalco con barre orizzontali (quindi non a norma)? dei serramenti in ferro con vetro semplice? Della pessima acustica (che se uno sta parlando da una parte, dalla parte opposta non si riesce a seguire un corso)? il bancone della reception dell'officina Rivadossi costato 40000 euro? e l'impianto di riscaldamento insufficiente e costoso? il tetto che perdeva e mai riparato (fino a che è arrivata la nuova amministrazione)? I novelli difensori del palazzo della biblioteca dovevano preoccuparsi di seguirne meglio la realizzazione e di ottenere un immobile più pratico e fruibile invece di mettersi completamente nelle mani di presunti "archistar" per avere un immobile che è solo bello ma difficile da gestire e da utilizzare e magari curarne la manutenzione negli anni... Non so se vi conviene tirar fuori l'argomento in campagna

ID78412 - 19/11/2018 09:20:34 - (Iva) - E' un peccato spostarla

Penso che la biblioteca di Vobarno sia bellissima ed una delle piu' belle della provincia che ha cambiato destinazione ad un edificio già esistente e riqualificato. Certo si potranno cambiare i vetri e migliorare e rivendere il mobile Rivadossi (sempre comunque un opera eccezionale del grande maestro), ma spostarla quando costerà? Considerato che la biblioteca è un fiore all'occhiello della Valsabbia

ID78418 - 19/11/2018 10:37:15 - (Zanoni Claudio) - Zanoni Claudio

Aggiungete pure che non è mai stato previsto un impianto antincendio, quindi non è a norma neppure per quello. Non verrà certo demolita ma avrà altri usi se il contenuto verrà veramente spostato.

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