Via l'albero, arriva il monumento

A Storo, questo sabato, i mezzi meccanici hanno sistemato la base che ospiterà il nuovo monumento agli Alpini e nel frattempo hanno abbattuto l’abete rosso, vecchio e malato, quindi a rischio essicazione e poi caduta.

Tante le persone che hanno assistito alle operazioni, compresa una buona rappresentanza alpina.
L'albero era stato sistemato nell’area vicina alla scuola Media mezzo secolo fa da Corrado Grassi, ora padre Eliseo.
Il religioso, di origini storesi ma appartenente all'Ordine dei Servi di Maria, da anni vive in un eremo della Toscana.
«Sono dispiaciuto che quella pianta a due passi dalla mia casa ora si sia  forzatamente dovuta tagliare» fa sapere il religioso.

Dello stesso avviso anche Angelo Rasi, presidente del consiglio comunale di Storo che fino all'ultimo era lì nella speranza che al vecchio albero venisse impartita solo una sfoltita.
«In nessun modo era possibile salvarlo» ha però decretato Alan Pellizzari, custode forestale.

Tra  qualche  giorno il monumento sarà completato mediante la messa a dimora di due statue alpine.
Alta tre metri, la base granitica, sagomata dai Pedretti di Rendena, ha un peso di 150 quintali.

L'inaugurazione del monumento avverrà tra due settimane in occasione del tradizionale raduno di San Maurizio.
Mauro Zocchi, per 28 anni capo degli alpini storesi e da un anno sostituito da Giovanni Giacomolli, manifesta la sua soddisfazione: «Ora anche noi alpini di Storo avremmo quel tanto sospirato simbolo, per di più dislocato in una delle parti più rappresentative del paese».

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