28 Marzo 2018, 15.00
Serle
Inquinamento

Anfibi, continuano le operazioni di salvataggio

di Federica Ciampone

Prosegue il tentativo di arginare i danni del disastro ambientale provocato da ignoti nella Pozza di Meder, sull’Altopiano di Cariadeghe. Al via nel pomeriggio i lavori di ripristino della Pozza Ruchì


Proseguono senza sosta sull’Altopiano di Cariadeghe le operazioni di salvataggio degli anfibi della Pozza di Meder, in cui nella notte tra sabato e domenica è stato sversato un quintale di olio esausto che ha messo a repentaglio la vita di centinaia di rospi e rane. Un gesto di inaudita cattiveria e inciviltà che i tanti volontari accorsi in queste ore stanno cercando di arginare, limitandone al minimo i danni.
 
Nella dolina accanto alla Pozza di Meder è stata creata una base con telo impermeabile per approntare uno stagno provvisorio allo scopo di ospitare i nuovi esemplari che arriveranno nelle prossime serate.

Gli anfibi che invece erano già stati recuperati dalla pozza inquinata, lavati dall’olio e posizionati in alcuni recinti – mantenendoli costantemente bagnati – verranno trasferiti nella Pozza Ruchì nel giro di due o tre giorni, “giusto il tempo di creare all’interno della pozza il fondale con terra e sabbia e di posizionare il telo speciale” spiega il primo cittadino Paolo Bonvicini. “Se pioverà a quel punto la pozza dovrebbe riempirsi da sé. I lavori per la riattivazione e il ripristino della Pozza Ruchì inizieranno oggi nel pomeriggio; chiederemo a Regione Lombardia di coprire le spese di intervento”.
 
Nel frattempo l’Arpa ha mandato i risultati delle analisi. Sul fondo dello stagno il tasso di mortalità degli anfibi è del 10%, con scarsa tossicità, il che significa che la quantità di olio che ha raggiunto il fondale è minima. Da un prelievo superficiale nella chiazza inquinata è risultato un tasso di mortalità del 50%, tossico ma non a livelli estremi. “Gli anfibi salvati dovrebbero sopravvivere, ma stante l’inconsueta situazione è difficile stabilirlo con certezza”, commenta Bonvicini. 
 
È stata eseguita l’asportazione del terriccio inquinato periferico alla pozza, come da indicazione di Arpa. Oggi prosegue l’asportazione tramite spurgo dell’inquinante; il colore dell’acqua del laghetto è già visibilmente migliorato. 
 
Il sindaco di Serle ringrazia di cuore quanti sono intervenuti per aiutare, dando vita ad “un grande lavoro di coordinamento, di intervento operativo, di salvaguardia dell’area e dei rospi, mettendo a disposizione tempo, mezzi e competenze”.
 
Nelle foto:
- la Pozza di Meder
- il telo per lo stagno provvisorio nella dolina a fianco della Pozza di Meder
- l’intervento sulle sponde completato
- le uova andate perse
 
 
 


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