27 Marzo 2018, 15.43
Serle
Inquinamento

Salvataggio anfibi, volontari all'opera

di Cesare Fumana

Dal momento dell’emergenza sono tanti i volontari accorsi alla Pozza di Meder per recuperare i rospi dal laghetto inquinato da uno sversamento di olio esausto. Intanto hanno preso il via anche le operazioni di bonifica


Il forte sdegno provocato dall’inconsulto gesto di inquinamento ambientale della Pozza di Meder, sull’altopiano di Cariadeghe a Serle, dove sono state sversate quattro taniche di olio esausto, ha dato vita a una corsa di solidarietà per recuperare gli anfibi che rischiavano di morire, sommersi dalla chiazza oleosa.

Da domenica mattina sono decine i volontari accorsi per recuperare i rospi, lavarli dall’olio e rimetterli momentaneamente in alcuni recinti dove vengono costantemente bagnati: fra i primi ad arrivare i membri della Protezione civile comunale, a cui si sono aggiunti abitanti del posto, e gente venuta da fuori, volontari della Guardia nazionale ambientale di Brescia, le Guardie ecologiche della Valle Sabbia e della città, il Gruppo antibracconaggio.

Le operazioni sono rese più difficili per l’assenza di approvvigionamento idrico in loco, per cui l’acqua viene trasportata con autobotti.

Sul posto è stato a lungo presente il sindaco Paolo Bonvicini, mentre il funzionario responsabile della riserva naturale, Gianbattista Tonni, coordina i lavori.

Ieri mattina, il primo cittadino ha preso parte a un incontro in Prefettura, coordinato dal capo di gabinetto Giovanna Longhi al quale hanno partecipato anche il comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia, il tenente colonnello Giuseppe Tedeschi, tecnici di Arpa e Provincia e una delegazione dei volontari. Si è trattato di una riunione interlocutoria, servita soprattutto a fare il punto di una situazione ancora fluida.

Mentre viene escluso il rischio di una diffusione dell’inquinamento nel territorio circostante, rimangono aperti alcuni interrogativi, in particolare rispetto alla destinazione degli anfibi salvati (che dovranno necessariamente essere portati altrove) e a tempi e modi dell’intervento di bonifica della pozza.

Al riguardo, questa mattina, sono state impiegate delle particolari spugne (Puff) messe a disposizione dei volontari dalla Start up Test1, una schiuma poliuretana in grado di assorbire gli idrocarburi.

Uno sforzo corale messo in campo con generosità da parte di tutti, per rimediare ai danni provocati da un gesto scriteriato.


Commenti:
ID75649 - 28/03/2018 07:03:45 - (BreBeMissile) -

ma c'è ancora gente che versa l'olio esausto nei laghi, nei nei fiumi o nei lavandini/tombini(che poi è la stessa cosa, sempre nei fiumi si va a finire) avvelenando cosi' l'acqua che prima o poi berrà(l'acqua viaggia) o che mangerà sotto forma di frutta/verdura/carne?? :-( Delinquenti ignoranti come capre

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