Cinquant'anni di crescita

Oggi l’azienda è amministrata da Michele Lancellotti, figlio di Angiolino.
Fino al 1995 la Imbal Cartone che ha sede a Prevalle, ha segnato una importante crescita “interna” al proprio stabilimento.
Poi, fino al 2007, grazie ad investimenti nei settori dell’organizzazione, del commercio, della tecnologia e degli immobili, ha conosciuto un periodo di forte espansione “esterna”.

Sono così arrivati la proprietà al 50% con Bipack di uno stabilimento ad Urago d’Oglio, l’acquisizione dello scatolificio Feroldi di Piadena, poi chiamato Imbal Carton Cremona e trasferito nell’area industriale della vicina Drizzona, Digital Arton a Trento che si occupa di stampa digitale su ogni tipo di superficie.

L’espansione ha fatto il paio con una serie di innovazioni che hanno permesso all’azienda di essere sempre più competitiva su diverse soluzioni di imballaggio, sia con stampa Flexo sia offset e, in tempi più recenti, con sistemi digitali.
Oggi gli stabilimenti sono dotati di eccellenti impianti di stampa, fustellatura ed incollatura buoni per qualsiasi tipo di scatola.

Il gruppo impegna attualmente 135 addetti (i 45 della Prowell che lavorano a Drizzona non sono contemplati) e fattura circa 32 milioni di euro l’anno.

Nel tentativo di affrancarsi dai produttori nostrani di cartone ondulato, Imbal Carton ha cercato partner negli Usa, in Spagna ed in Svizzera, trovando in Germania quello giusto: la Progroup.

Una scelta dettata da ragioni economiche, ma anche per una sorta di «affinità elettiva» - così l’ha definita lo stesso Michele Lancellotti - col fondatore Jürgen Heindl.
Fra i due c’è stata condivisione di obiettivi industriali, ma si è sviluppato anche un profondo rapporto umano.

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