La Corea del Nord contro tutti

Ma è davvero così? Il prof. Brunelli dell’Università di Bergamo e dell’Università Cattolica di Brescia ha tenuto il primo in contro della rassegna “Fabula Mundi” organizzata dalle Acli,  giovedì sera presso l’auditorium della Chiesa di Santa Maria di Gavardo puntando i riflettori sulla nazione più oscura del mondo.

Oscurità dovuta all’isolamento auto imposto ma anche alle fotografie satellitari che la ritraggono quasi totalmente senza illuminazione se paragonata agli stati confinanti. Questo “buco nero” nelle foto non è altro che il sintomo di una arretratezza industriale e di un benessere al di sotto di standard minimi, perlomeno nelle zone rurali dello Stato. Va ricordata infatti la gravissima carestia che ha colpito la nazione a metà degli anni ’90 che ha causato moltissimi morti.

Uno Stato nato a causa di sfere di influenza contrapposte da parte di Stati con diverse ideologie. L’attuale nord che gravitava nell’orbita della Cina e della Russia di ideologia comunista e il sud sotto protezione degli americani.

Dopo la guerra di Corea, al nord emerge una figura di guida della Patria a cui poi la propaganda darà una origine e capacità divine: Kim Il Sung, l’eterno Presidente.

Al momento della sua morte il popolo rimase in preda ad un’isteria di massa poiché la propaganda aveva talmente fatto bene il proprio dovere che non era pensabile che potesse morire tanto era considerato divino. Dopo tre anni di lutto gli successe il figlio Kim jong-Il definito il “Caro Presidente” che gettò le basi del “songbun” e cioè: i militari prima di tutto.

Non a caso fu proprio il caro leader che iniziò la ricerca per poter fabbricare un ordigno nucleare per poter entrare nel ristrettissimo club dei possessori di armi con convenzionali o di distruzione di massa se preferite.

Politica militare portata avanti dal figlio e attuale leader Kim jong-Un, balzato alla cronaca per le scaramucce verbali con il Presidente Usa Trump ma anche e soprattutto per i test missilistici degli ultimi anni.

Il prof. Brunelli ha tenuto a precisare che l’ordigno atomico è un deterrente per evitare che il leader nord-coreano del momento potesse fare la stessa fine di altri capi di Stato/dittatori come ad esempio Gheddafi o Saddam Hussein. Accumunati dal fatto di possedere esclusivamente armi convenzionali.

Va detto che la posizione della Corea del Nord la rende oggetto di interessi molteplici e contrapposti come ad esempio la Cina che vuole un cuscinetto tra sé stessa e gli USA di stanza in Corea del Sud con migliaia di militari ma anche del Giappone poiché si affaccia sull’omonimo mare.

La posizione sullo scacchiere geopolitico mondiale è indubbiamente complicata per la Corea del Nord che ha optato per una politica militare e chiusura verso il mondo esterno per auto conservarsi e in tal ottica va vista pur la corsa alla bomba atomica che non verrà probabilmente usata ma diviene garanzia di mantenimento dello status quo.

La posizione nord coreana, così come narrata dal prof. Brunelli, ci dice che per interpretare il mondo servono informazioni e grattare un po’ la superficie. La geopolitica è il “luogo” in cui si confrontano, talvolta scontrandosi, interessi diversi che molte volte sfuggono alla comprensione dell’osservatore medio e quindi ben vengano queste serate per capire meglio il mondo in cui viviamo.

Il prossimo appuntamento di Fabula Mundi sarà questo giovedì 25 gennaio, con Claudio Gandolfo, giornalista del Giornale di Brescia ed esperto di geopolitica, che tratterà la questione del “controllo” del Sahel sahariano.