Nuova spinta al made in Italy in Canada con l'accordo Ceta
di Redazione
Oggi in AIB il seminario sulle opportunità per le imprese della Lombardia orientale favorite dalla recente intesa di libero scambio tra l’Ue e il paese nordamericano
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L’accordo di libero scambio Ue-Canada, noto anche come Ceta (Comprehensive Economic Trade Agreement), può davvero rappresentare una concreta occasione per le pmi interessate a crescere nello sterminato paese nordamericano, mercato fino a oggi tutto sommato poco frequentato dalle imprese bresciane e della Lombardia orientale. Secondo l’elaborazione curata dall’Ufficio Studi e Ricerche di Associazione Industriale Bresciana, infatti, l’export made in Brescia verso il Canada vale 110 milioni di euro; un valore che cresce fino a 170 milioni considerando l’intero territorio della Lombardia orientale, con le province di Cremona e Mantova.
Con l’obiettivo di presentare contenuti e vantaggi per le imprese derivanti dall’entrata in vigore (seppur in forma provvisoria) dell’intesa lo scorso 21 settembre, AIB - in collaborazione con Confindustria Mantova e Associazione Industriali Cremona e sotto l’egida di Confindustria, Ice Agenzia e l’Ambasciata Canadese in Italia, con la partecipazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ha organizzato un incontro tenutosi stamane nella sede dell’Associazione.
“I flussi verso il Canada sono in costante crescita: dal 2009 al 2016 l’export italiano è quasi raddoppiato e i dati provvisori sui primi sei mesi del 2017 confermano la tendenza positiva. In tale contesto, il territorio della Lombardia orientale riveste un ruolo primario: Brescia, Cremona e Mantova, nel loro complesso, si posizionano infatti al terzo posto nel ranking provinciale per export verso il Canada dopo Milano e Firenze. Nonostante ciò, quanto venduto nel paese nordamericano dalla Lombardia orientale incide solamente per lo 0,7% del totale esportato dalle tre province. Vi è pertanto un potenziale solo in parte espresso e accordi come il Ceta possono rivelarsi un’importante opportunità per le nostre imprese” ha spiegato Angelo Baronchelli, vice presidente AIB per lo Sviluppo d’impresa, Innovazione ed Economia, che aprendo i lavori del seminario ha portato anche la sua personale esperienza di imprenditore attivo sul mercato canadese con il gruppo AB Impianti.
L’incontro è proseguito con l’analisi di Stefano Ottolini e Davide Fedreghini di AIB sull’interscambio commerciale Italia-Canada con un focus sulla Lombardia orientale, mentre Cristiana Pace, country manager Nord America di Confindustria, e Yvonne Zadra, consigliere commerciale dell’Ambasciata del Canada in Italia, hanno passato in rassegna i principali contenuti del Ceta. Andrea Morelli dell’Ufficio delle Dogane di Brescia si è quindi soffermato sugli aspetti doganali più rilevanti per le imprese italiane (dazi, origine delle merci e prove dell’origine).
Spazio poi all’intervento registrato del direttore dell’ufficio Ice di Toronto, Matteo Picariello, e a quello di Erica Bazzana di AIB che ha spiegato in che modo l’Associazione è in grado di supportare le aziende sulle questioni riguardanti il Ceta, che – hanno ricordato i relatori – costituisce il primo ampio e approfondito accordo concluso dall’Unione Europea con un Paese membro del G7, che prevede la pressoché totale rimozione delle barriere tariffarie tra Europa e Canada e la liberalizzazione del mercato degli appalti pubblici, facilitando gli investimenti e garantendone maggiore tutela.
Spazio poi all’intervento registrato del direttore dell’ufficio Ice di Toronto, Matteo Picariello, e a quello di Erica Bazzana di AIB che ha spiegato in che modo l’Associazione è in grado di supportare le aziende sulle questioni riguardanti il Ceta, che – hanno ricordato i relatori – costituisce il primo ampio e approfondito accordo concluso dall’Unione Europea con un Paese membro del G7, che prevede la pressoché totale rimozione delle barriere tariffarie tra Europa e Canada e la liberalizzazione del mercato degli appalti pubblici, facilitando gli investimenti e garantendone maggiore tutela.
Infine, dopo l’intervento del presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni, il direttore dell’Ufficio delle Dogane di Brescia, Enzo Spoto, ha consegnato a Francesco Lanfredi, export manager di Ambrosi, la Registrazione Rex necessaria per beneficiare delle preferenze daziarie con il Canada e la certificazione doganale AEO – Authorized Economic Operator, ottenuta in tempi rapidissimi proprio in questi giorni dall’azienda leader nel comparto lattiero-caseario. Il coinvolgimento dell’Ufficio delle Dogane di Brescia nell’iniziativa dedicata all’accordo Ceta e la certificazione conseguita dal gruppo Ambrosi sono frutto della consolidata collaborazione in atto da tempo tra AIB e l’Ufficio stesso, formalizzata da un Protocollo d’Intesa rinnovato nel marzo scorso. Tale Protocollo prevede anche sinergie sul versante della formazioneper le imprese.
Per il prossimo anno è in partenza un percorso formativo sviluppato da Isfor con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio delle Dogane di Brescia, dedicato proprio alla certificazione doganale AEO, intesa come leva strategica per l’internazionalizzazione.
Per il prossimo anno è in partenza un percorso formativo sviluppato da Isfor con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio delle Dogane di Brescia, dedicato proprio alla certificazione doganale AEO, intesa come leva strategica per l’internazionalizzazione.
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