Dalla valle dei magli alla valle dei libri

Prosegue all’istituto "Cesare Battisti" di Salò, il Corso di Marketing sul territorio della Valle Sabbia con la partecipazione, nell’ultimo incontro,  dell’assessore alla Cultura della Comunità montana di Valle Sabbia Claudio Ferremi e della coordinatrice del Sistema museale valsabbino Michela Valotti. Entrambi i relatori hanno voluto mettere in risalto gli aspetti più importanti del patrimonio culturale della Valle.

Da sempre, quando si parla di Valle Sabbia si pensa alla valle del lavoro, della metallurgia, del ferro e dell’inquinamento. Con la crisi degli ultimi anni molte cose sono cambiate nel bene e nel male. Le amministrazioni comunali hanno pensato di incrementare l’occupazione sviluppando attività  culturali e turistiche. Perché la cultura? La parola deriva dal latino “colere”, che significa coltivare: un qualcosa di umile, naturale, legato alla terra e alla semplicità che si collega perfettamente a quest’area.

Si tratta, infatti, di una terra ricca di tesori: dalla Rocca d’Anfo alla Rocca di Sabbio, dal borgo caratteristico di Bagolino alla Pieve di Idro. Ma come “collegare” questi beni tra loro per renderli fruibili  alla popolazione locale e ai turisti? Quest’ultimi cercano nella loro mete un’offerta omogenea e compatta. Per questo motivo gli enti museali tendono a realizzare siti strutturati in base a temi differenziati, per esempio il polo storico, quello archeologico, della resistenza o della civiltà contadina e dei mestieri.

Negli ultimi tempi è  mutata anche  la classica idea di “museo”: non lo si vede più come luogo “contenitore” di beni, ma come  punto di incontro, di educazione, formazione culturale e crescita.

Gaia Poinelli
Samira Louki
Alberto Feltrinelli

BattistiNews

In foto:
. la Rocca d'Anfo
. mostra libri antichi
. una lezione del corso di Marketing territoriale al "Battisti"

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche