27 Febbraio 2008, 00.00
Idro
Eridio

Duemila firme per gli ispettori

di Ubaldo Vallini

“Salviamo il lago d’Idro” raggiunge e supera quota duemila. Tante sono le firme raccolte in calce alla petizione popolare proposta dal Club Lago d’Idro e Valle Sabbia degli Amici della Terra solo un paio di settimane fa.

“Salviamo il lago d’Idro” raggiunge e supera quota duemila. Tante sono le firme raccolte in calce alla petizione popolare proposta dal Club Lago d’Idro e Valle Sabbia degli Amici della Terra solo un paio di settimane fa.
L’obiettivo di predisporne un bel “malloppo”, tutte autenticate, da consegnare direttamente nelle mani dei funzionai regionali che saranno presenti alla riunione in programma per venerdì prossimo al Polivalente sembra insomma raggiunto.
In occasione dell’assemblea pubblica, che avrà luogo nell’aula magna dell’Istituto superiore valsabbino a partire dalle 18, il direttore generale della Direzione Reti e Servizi di pubblica utilità Raffaele Tiscar ed i suoi tecnici saranno chiamati a spiegare i motivi che li hanno portati a scartare ogni ipotesi di messa in sicurezza del lago alternativa a quella di costruire una nuova galleria di svaso, soluzione quest’ultima proposta dagli stessi uffici regionali e fortemente osteggiata dai rivieraschi che l’hanno messa apposta al primo punto delle loro recriminazioni.

La petizione popolare proposta dagli Amici della Terra ha raccolto l’adesione dei Comuni di Idro, Bagolino e Bondone e quella del Coordinamento provinciale di Legambiente. Il “No” deciso “alla terza galleria” è solo il primo dei sette punti formulati nel documento per il quale vengono chieste adesioni.
Le altre richieste riguardano una traversa di regolazione del lago “a scomparsa”, il collettamento fognario circumlacuale, il prelievo delle acque profonde dell’Eridio per avviarne il risanamento, il rispetto del minimo vitale e la quota massima fissata a 368,50 metri sul livello del mare, il monitoraggio continuo e permanente dei fattori inquinanti con il posizionamento di apposite centraline.

I tempi sono maturi perchè nel breve periodo vengano prese una serie di decisioni importanti per il futuro dell’Eridio, a cominciare dalle opere per gestirne la sicurezza. A tal riguardo la Regione Lombardia ha già fatto sapere che continuerà ad analizzare proposte tecniche che le perverranno entro la metà di marzo, per poi decidere il da farsi.
“Per scongiurare lo scavo di una terza galleria ci stiamo dando da fare per arrivare in tempo a proporre altre forme di messa in sicurezza della paleofrana mediante opportuni drenaggi. Misure tecniche alternative rispetto a quelle che ci sono già state bocciate in Regione” fa sapere il sindaco di Idro Augusta Salvaterra.
Resta il fatto che la parola definitiva toccherà a chi sembra già aver deciso a priori che la soluzione si chiama “nuova galleria di svaso”.


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