La nostra inchiesta continua e incontriamo Giovanni Zambelli, primo cittadino di Vestone, comune di media grandezza e capofila del sistema aggregativo valsabbino
Autodefinitosi “Perticaiolo”, in quanto originario di Pertica Bassa, Giovanni Zambelli ci parla delle difficoltà del suo Comune, del sistema aggregativo e dell’identità come freno di possibili unioni.
Giovanni Zambelli, lei è Sindaco dal 2009 e oggi è a metà del suo secondo mandato.
Inizierei chiedendole come sono cambiate le cose rispetto ai suoi inizi, se in meglio o in peggio, e cosa oggi il comune di Vestone può permettersi di fare.
ZAMBELLI: In generale in peggio, perchè lo stato ci ha tagliato 700mila euro all’anno su un bilancio di poco più di 3 milioni di euro, più del 20%.
Abbiamo dovuto aumentare le tasse ai nostri cittadini e oggi, una parte di loro, non sono più in grado di pagarle.
Questo significa che non siamo in grado di dare il minimo garantito alla popolazione, principalmente sulle manutenzioni, sulle strade e sulle opere pubbliche.
Per non pensare agli investimenti, dove siamo fermi al palo, perchè se non c’è un piccolo avanzo non si riesce a fare nulla e di mutui non se ne può nemmeno parlare.
Per un amministratore che si avvicina adesso alla Cosa Pubblica è abbastanza mortificante.
Secondo lei questo trend continua ad essere negativo o vede spiragli di miglioramento?
ZAMBELLI: Con uno Stato che continua a tartassare i comuni e il debito pubblico che continua ad aumentare, il risultato è che i cittadini sono privati dei servizi essenziali e lo Stato non ha risolto il problema del debito.
Nel bilancio di previsione di quest’anno abbiamo provato a inserire delle opere che comunque, al 99%, sappiamo che non saremo in grado di fare, anche perchè se prenderemo dei contributi non saremo comunque in grado, tanto un comune di media grandezza come Vestone, quanto quelli più piccoli o più grandi, di mettere la nostra percentuale di spesa a completamento dell’opera.
Lei ci vede un miglioramento?
Uno Stato quindi che prende e non da. Forse è un tacito invito a spingere i Comuni verso forme aggregative o ad unirsi?
ZAMBELLI: In Valle Sabbia quella strada è stata intrapresa al di là dei bilanci, dove i comuni sono per la stra maggioranza virtuosi. Basterebbe fare una statistica abitanti-dipendenti comunali e vediamo come siamo abbondantemente sotto la media nazionale: Vestone ha 4500 abitanti e 20 dipendenti comunali, 1 dipendente ogni 225 abitanti, mentre la media italiana è ben inferiore (1 dipendente ogni 135 abitanti, ndr).
Lo stato fa tagli lineari, non ci lascia assumere e ci mette in serie difficoltà.
Diverso il discorso delle aggregazioni, che ci vede in prima fila e Vestone, già nel 2009, è stato iniziatore dell’aggregazione dell’Ufficio Tecnico, ampliandosi poi alle altre funzioni del comune.
Vediamo bene le aggregazioni sia per convinzione ma anche per la nostra posizione geografica: Vestone è sede della Comunità Montana, confina con 8 comuni sotto i 1000 abitanti e quindi ci siamo sentiti anche moralmente in dovere di favorire i servizi principali ai comuni a noi vicini.
Siamo il comune non obbligato a far parte delle aggregazioni, ma che fa parte di tutte quelle che ci sono.
Devo sottolineare la professionalità e la preparazione del mio personale, che riesce a gestire più comuni insieme.
La mia convinzione è appunto quella che i Comuni virtuosi come il mio debbano mettersi a disposizione di quelli che non hanno la fortuna di avere degli uffici tanto efficienti quanto i nostri.
Comune capofila nelle aggregazioni, comune capofila nella Comunità Montana di Valle Sabbia.
Come vede questo “Modello” di governo del territorio?
ZAMBELLI: Lo vedo molto bene. Quella delle aggregazioni è stata una strada quasi obbligata per avere un’erogazione di servizi che soddisfino appieno i cittadini. Non vedo altra alternativa oggi, per una convinzione personale e, come dicevo prima, perchè è giusto mettere a disposizione le proprie eccellenze.
Le aggregazioni, in un’ottica di conservazione delle identità locali, superano la spinta verso le fusioni, perchè il problema del nostro territorio non è il sindaco in più o in meno, ma il dare servizi efficienti eliminando gli sprechi.
Senza aggregazioni i piccoli comuni non potrebbero più erogare servizi, non potrebbero più erogare servizi ai cittadini.
Partita dei rifiuti, gestita con una sorta di “super-aggregazione” da Comunita Montana.
Come ha partecipato Vestone in questa partita e quale è stata la vostra scelta?
ZAMBELLI: Vestone, soprattutto per convinzione del suo Sindaco, ancora in tempi non sospetti, visto un problema di valorizzazione del patrimonio naturalistico e turistico del proprio territorio, credeva che i cassonetti non fossero un bel vedere sistemati lungo le strade, e questo al di là dei costi che all’inizio non erano stati quantificati.
Anche dal punto di vista paesaggistico, la nostra scelta è stata quella di rimuovere “quelle cose” dalle vie del paese.
Siamo fermamente convinti di fare il porta a porta puro, in tutte le sue accezioni. Questo, ripeto, in tempi non sospetti e ben venga oggi che la quasi totalità dei comuni della Valle Sabbia abbia deciso di venire nella nostra direzione. In più, si sta anche valutando la possibilità di farne una gestione In House, con la creazione di una società di valle.
Chiudiamo, come sempre, con una piccola provocazione.
Lei è chiaramente sostenitore delle aggregazioni: lo Stato cala dall’alto la fusione di Vestone e degli otto piccoli comuni confinanti. Come reagisce?
ZAMBELLI: A Vestone e a Zambelli può anche andare bene. Penso che invece gli altri otto comuni ne avrebbero a male, perchè hanno tutti una loro forte identità.
Ripeto, il costo non è quello degli otto sindaci in meno dei comuni che ruotano attorno a Vestone, ma quello dei servizi. Il discorso campanilistico e identitario è forte per tradizione.
Vede, io sono originario di Pertica Bassa, non vedo male che Pertica Bassa di possa unire a Vestone, ma come “Perticarolo” mi chiederei cosa cambierebbe nell’avere un assessore della Pertica a Vestone o il Sindaco di Vestone alla Pertica: oggi siamo aggregati, continuiamo su questa che è la strada giusta.