24 Gennaio 2017, 06.18
Giornata della memoria

La vergogna di essere italiano

di Massimo Pasinetti

Si avvicina la giornata della memoria e pubblichiamo volentieri questo contributo di Massimo Pasinetti, testo e foto, che ci ricorda le condizioni in cui è tenuto il Blocco 21 ad Auschwitz, che è il memoriale sulla deportazione degli italiani

 
Tutto ha inizio dopo la metà di agosto del 2015, quando una gita di gruppo ci porta a visitare Cracovia e Bratislava.
Sul percorso è doveroso fermarsi anche a Oswiecim, meglio nota come Auschwitz, per una visita al Museo/memoriale che ricorda cosa il Nazismo fece agli ebrei, ma non solo, durante la seconda guerra mondiale.
Perché la triste realtà dell’Olocausto deve diventare memoria indelebile di ciò che l’uomo-bestia può fare, affinché mai dimenticare possa aiutare a che cose come queste non capitino mai più.

E mentre si scopre che paesi europei come Polonia, Francia, Ungheria, Olanda, Russia, Belgio, Inghilterra, Austria e Repubblica Ceca hanno un loro padiglione visitabile, si scopre anche che l’Italia il padiglione ce l’ha, il n° 21. Ma è chiuso al pubblico dal 2011.

A spiegarcelo è la nostra guida nella visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
E’ polacca, e da anni si dedica a mantenere viva la memoria “perché i giovani sappiano, perché” dice “non accada mai più”.
E questa mancanza dell’Italia la tocca molto.

La storia del Blocco 21 inizia nel 1971, quando l’Aned (associazione nazionale ex deportati) ha il consenso polacco alla predisposizione di un memoriale sulla deportazione degli italiani. Il tempo passa, e si arriva al 1980 quando avviene l’inaugurazione.
L’esposizione è rimasta attiva sino al 2011, quando il padiglione è stato chiuso dalla direzione del museo.

Nel 2007 erano infatti entrate in vigore le nuove linee guida approvate dal museo che richiedevano allestimenti di taglio pedagogico-illustrativo.
Si è aperto così un contenzioso con i vari governi italiani che si sono succeduti alla guida del Paese, senza però che si trovasse un’intesa.

Così, nel 2011, il Blocco 21 è stato chiuso d’autorità dalla direzione del memoriale “perché non corrispondeva più agli standard”.
Ed è scomparsa anche la targa che assegna questo padiglione all’Italia. 
E così oggi ad Auschwitz resta un vuoto insostenibile e uno sfregio alla memoria non solo dei 7.500 ebrei italiani deportati, ma anche di quei milioni di ebrei, di qualsiasi nazionalità, vittime dell’Olocausto.

Possibile che il Governo (di oggi o di ieri, di sinistra o di destra) non trovi la strada per poter, a fianco dell’Aned, riaprire il Blocco 21 per ridar fiato alla memoria di ciò che è avvenuto e non deve più accadere? 
E’ così difficile dar vita ad un nuovo progetto di restauro o di revisione dell’attuale che trovi l’approvazione del Museo di Auschwitz?

Certo è che ad oggi per il “Giorno della Memoria” si evidenzia una cosa sola: l’Italia che conta, quella che ci governa, per semplici contrasti ideali o finanziari preferisce, rispetto ad un sempre possibile accordo tra le parti, “dimenticare”.
E sì. Ad Auschwitz il padiglione 21 non ha più numero ne nazionalità, c’è solo una porta sbarrata.

L’Olocausto, per i governi italiani succedutisi nell’ultima decina d’anni, non c’è mai stato. O se c’è stato, si è preferito dimenticarlo.
Ed anche quest’anno, come avviene ormai dal 2012, per gli italiani che si recheranno ad Auschwitz il padiglione italiano (Blocco 21) che ricorda il dramma della deportazione dall’Italia, non aprirà ai visitatori.

E, come ha detto lo storico Marco Patricelli, “È sconcertante vedere che il nostro Paese è assente dagli itinerari della memoria per incomprensibili e ingiustificabili motivi burocratici”.
E’ una anomalia che, in occasione del “Giorno della Memoria”, non ci può lasciare indifferenti. 
 
.in foto: la rotaria che portava i treni carichi di ebrei;  L’ingresso con la scritta “arbeist mach frei” (il lavoro rende liberi); scarèe lasciate da chi finiva nel forno; i forni crematori.


Commenti:
ID70795 - 24/01/2017 18:37:49 - (Tc) - ...

ci facciamo conoscere anche in questi casi...darei risalto all'articolo mandandolo alle tv...farei una sorta di Tam Tam....finch'e' arriva alle orecchie di qualcuno...la trasmissioni televisiva tipo Striscia o le Iene,non sembra ,ma a volte fan di piu' che le burocratiche menti di certa politica...

ID70796 - 24/01/2017 19:45:57 - (Iva) - BRAVO MASSIMO

Hai ragione Massimo, non si possono concepire queste cose, che il Padiglione dell'Italia sia chiuso e da cosi' tanto tempo,è proprio chiudere una porta in faccia a chi ha combattuto per la libertà e da questi orrori, ai ricordi di tutte le vittime innocenti di una Nazione Intera. I Soldi ci sono, ma vengono usati come vogliono i politici. Vorrei sentire la voce di qualche politico in merito o dobbiamo fare una colletta noi per la Memoria e per chi ha combattuto e perso la vita per la libertà.

Aggiungi commento:

Vedi anche
27/01/2015 06:00

Il giorno della memoria Obiettivo di questa giornata è soprattutto quello di conservare nel futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, italiana ed europea, con la speranza che simili eventi non possano mai più accadere

26/01/2016 15:54

La Shoah, memoria e testimonianza Numerosi anche nei paesi della Valle Sabbia gli appuntamenti organizzati per la Giornata della Memoria per ricordare lo sterminio degli Ebrei e degli oppositori del regime nazifascista, come monito perché ciò non accada più

04/02/2016 13:32

Letture e musiche dall'anticamera dell'inferno Questo venerdì al teatro Giovanni Paolo II di Agnosine, andrà in scena «Serve alla memoria: dal Liceo ad Auschwitz», con letture e musiche klezmer

18/01/2018 15:00

Oleg Mandic, l'ultimo bambino di Auschwitz Porterà la sua testimonianza questo venerdì, 19 febbraio, a Roè Volciano Oleg Mandic, da bambino prigioniero nel campo di steriminio di Auschwitz-Birkenau, con un incontro nelle scuole e uno aperto alla cittadinanza

23/01/2015 09:57

Dal liceo ad Auschwitz Sabato 24 gennaio presso l’auditorium “Cecilia Zane” a Gavardo Luciano Bertoli accompagnato dalla chitarra di Ombretta Ghidini proporrà la lettura scenica delle lettere di una ragazza ebrea deportata nei campi di stermino nazisti




Altre da Lettere
22/04/2024

L'imbarazzo della disabilità

Martedì 16 aprile, sotto il Palazzo della Regione Lombardia, dalle 11 alle 13 si è tenuto un presidio di protesta contro il taglio dei fondi regionali alla disabilità. Ma gli assessori regionali hanno scelto di andare al Salone del Mobile

11/04/2024

La gatta frettolosa...

Qualche giorno fa il vostro giornale ha pubblicato un annuncio ufficiale del Comune di VOBARNO, relativo ai tempi di consultazione del Piano di Governo del Territorio (PGT)...

11/04/2024

Non abituiamoci, ma diamo voce alla nostra insoddisfazione

Ci sarà anche Sportmid, associazione che si occupa di inserire nel mondo dello sport anche alcuni disabili della Valle Sabbia, alla manifestazione di protesta in programma per martedì 16 aprile a Milano

10/04/2024

Oltre al danno la beffa

Evidentemente la cronica carenza di medici di medicina generale sul territorio non basta a generare insicurezza e sconforto nei pazienti. Ora ci si mette anche... il SISS. Il comunicato dei medici dell'Ambito di Gavardo

05/04/2024

Agli Alpini vobarnesi

È indirizzata ai Gruppi Ana di Degagna, Pompegnino e Vobarno, oltre che alla locale associazione di Protezione Civile ed Antincendio boschivo, la lettera inviataci da Carlo Panzera

(1)
31/03/2024

Poste, presto anche Gavardo il progetto Polis

Una precisazione di Poste Italiane in merito ai problemi al Postamat dell’Ufficio postale di Gavardo

29/03/2024

Il futuro dell'intelligenza artificiale: tra sfide e opportunità

L'intelligenza artificiale (IA) è senza dubbio uno dei temi più discussi e controversi del nostro tempo...

27/03/2024

Il Capodistaccamento si congeda

Ha appeso il casco al chiodo Ivan Bardelloni, per gran parte della sua vita volontario nei Vigili del Fuoco e da sette anni nel ruolo di Capodistaccamento a Vestone. Gli abbiamo chiesto di raccontarci della sua esperienza

23/03/2024

«E il Postamat di Gavardo?»

Un servizio “spesso fermo, non funzionante, e le poche volte in cui invece funziona lo fa con tempi di erogazione biblici”. Così scrive un nostro lettore

22/03/2024

«Cari ragazzi, voi sapete essere meglio di così»

La lettera del direttore del CFP Scar Camilla Lavazza, insieme ai docenti e al personale scolastico, agli allievi a seguito del gravissimo fatto di cronaca accaduto alla fermata dei Tormini lo scorso giovedì pomeriggio