Enigma, la privacy al tempo del muro di Berlino

Lui conosce la vita di lei, ne conosce ogni minimo dettaglio. Lei conosce la vita di lui, da molti anni lo spia. Si incontrano e scontrano "per caso" e comincia il gioco. Siamo a Berlino, vent'anni dopo la caduta del muro. Lei professoressa di storia a Berlino Est, lui insegnante di matematica sempre a Berlino est appassionato di enigmi...almeno così sembrerebbe...ma in "Enigma" nulla è come sembra e ogni cosa ha più significati.

Uno spettacolo moderno che affronta il tema della privacy, se vogliamo utilizzare una terminologia moderna, o sulla riservatezza e sull'intimità se vogliamo essere più fedeli al testo, ma che poi scava più a fondo mettendo in risalto la fragilità dell’individuo, il non voler fare i conti con un passato che si vorrebbe dimenticare, la conflittualità tra il proprio essere il ruolo che si è scelti di recitare, per necessità o per “credo”.

Il sedicente professore in realtà aveva avuto l’incarico dal Regime di osservare e controllare la professoressa di Storia e segnalare qualsiasi comportamento pericoloso. Quando lei, anni dopo, viene a conoscenza dell’esistenza di un fascicolo che racchiude la sua vita, anche nei più intimi dettagli, vuole conoscere chi è l’uomo che si è impossessato di lei facendola sentire trasparente.

Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi giocano a nascondere e svelare in ogni “segmento” in cui lo spettacolo è diviso qualcosa di loro, della loro esistenza. Vite vissute nell’ombra, senza un apparente motivo, senza aver nulla da nascondere, ma quasi senza rendersene conto. Ombra che svanisce solo quando la luce fa capolino tra le macerie di muro di Berlino demolito, che segna un prima ed un dopo, che divide sia geograficamente che emotivamente le esistenze di queste due persone all’apparenza diversa ma man mano che si svelano con sempre più punti in comune. Poco spazio all’affettività o alla nostalgia, la scena è pervasa per la maggior parte dalla rabbia della Professoressa per essere stata derubata di una parte di sé.

Due attori straordinari capaci di trasmettere al pubblico la giusta tensione di cui il testo ha bisogno, che fanno evolvere i loro personaggi durante tutta la narrazione.

A volte fare un passo in avanti, aprire una porta, segna un prima ed un dopo, farà da spartiacque nella propria vita.. e questo passo, difficile da fare, porterà a dover aprire alcuni cassetti che forse non sarebbero mai stati aperti e di cui si sarebbe preferito buttare la chiave. Dietro ogni enigma si cela una soluzione, ma non sempre siamo pronti per decifrarlo.

Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Sociale fino al giorno 1 dicembre.

nella foto S. Piccardi e O. Piccolo (foto L. De Frenza)

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