31 Ottobre 2016, 08.08
Valsabbia
Il contributo

Non giriamo la testa dall'altra parte

di Ernesto Cadenelli

Anche la Valle Sabbia è toccata dall'assegnazione dei profughi, e subito è scattata la protesta per il numero davvero pesante di collocati ad Anfo

 
Considero anch'io una esagerazione concentrare un numero così elevato di persone in una comunità piccola, però quanto accaduto il giorno 29 ottobre e le cronache di Ubaldo Vallini, mi hanno stimolato ad alcune riflessioni che vorrei sottoporre ai lettori senza pretendere di suggerire soluzioni facili, ma nemmeno continuare a lisciare il pelo ai contestatori che da vent'anni e più ripetono il mantra contro gli immigrati, profughi e non.

Se non ci sono ricette preconfezionate per risolvere il problema, ed è vero, almeno fissiamo alcuni paletti di valore nell'analizzare quanto accade, e da questo versante proviamo a costruire un approccio migliore per governare il fenomeno.

Partirei da una constatazione: la causa del  problema non sono le popolazioni che scappano, ma le guerre, così cruente da far dire a Papa Francesco che c'è una guerra mondiale spezzettata.
Guerre in cui fanatismo religioso, interessi economici e di potenza si sono scatenati e dove l'Occidente ha compiuto non pochi errori nel destabilizzare l'area del petrolio.

Questo vale anche per la fame e la miseria. Considero un esercizio inutile distinguere tra chi fugge dalla guerra e chi dalla fame.
Abbandonare il proprio Paese, attraversare deserto, finire in Libia e dopo tutte le atrocità subite partire sui gommoni per Lampedusa o la Grecia, non mi pare proprio un'avventura invidiabile.

La domanda che ci si dovrebbe porre allora è: condividiamo che nella scala dei valori etici e della nostra civiltà c'è la persona umana e la sua dignità? Dalla risposta che ognuno dà, dipende l'approccio al problema dei profughi: accoglienza e respingimento.
Solo dopo si possono analizzare tutte le difficoltà derivanti, l'organizzazione dell'accoglienza, la distribuzione territoriale delle persone, le strutture ospitanti etc.
Finché rimane questa ambiguità di fondo ”..non sono razzista, ma non al mio paese..!”, anche il confronto delle opinioni sul come risolvere la questione viene viziato.

Ci sono fior di associazioni di volontariato, cooperative operanti nelle nostre comunità, gruppi parrocchiali e caritas, che svolgono un lavoro incredibilmente silenzioso e positivo, e varrebbe la pena di sollecitarle ad uscire allo scoperto per testimoniare che la ragione non è di chi protesta e che è possibile, pur in mezzo alle difficoltà dare risposte importanti.

Ho l'impressione che gli appelli di Papa Francesco, che torna ogni giorno sul tema, non siano sufficientemente ripresi da molti ministri del culto, che potrebbero aiutare la presa di coscienza di molti credenti e non sulla portata del problema.
Ovviamente, per fortuna, ce ne sono anche di impegnati in prima linea. Ciò vale anche in Valle Sabbia.

Ho voluto prenderla alla larga, perché il problema non si esaurisce nel breve periodo e quindi non è mai troppo tardi per parlarne.

Qual è la situazione oggi?
Chi sbarca a Lampedusa o in altro porto, viene certificato e schedato, inviato nei centri di accoglienza (si fa per dire), e poi smistati sul territorio nazionale.
Fanno domanda di asilo e passano mediamente diversi mesi prima che la commissione addetta esprima il verdetto.
Se il verdetto è negativo, l'interessato può far ricorso e passano altri mesi.
Nel frattempo, cioè dallo smistamento all'esito della pratica i prefetti cercano di collocarli sul territorio. Purtroppo questa burocrazia andrebbe accelerata e i tempi di definizione del diritto velocizzati.

Qui sta la madre di tutti i problemi! Dopo più di due anni i Sindaci bresciani che hanno risposto positivamente alla prefettura erano 41 su 206, passati oggi a circa 80 dopo innumerevoli pressioni.
Se tutti i Comuni avessero dato la disponibilità con poche unità per paese il problema dell'affollamento non esisterebbe.

I 47 ad Anfo sono troppi, ma se distribuiti sui 27 comuni che appartengono alla Comunità Montana?
Quale sarebbe la situazione. Oggi in Valle, compresi gli ultimi arrivi di Anfo, non siamo a 100 presenze. Lascio ai lettori il calcolo.

In Valle i comuni disponibili sono stati pochissimi,
si contano su una mano, han preferito non vedere il problema, salvo indignarsi, troppo tardi, per l'arroganza della prefettura.
Ma se la Comunità Montana e i sindaci fossero stati protagonisti e avessero ragionato per tempo su progetti, ipotesi abitative, servizi minimi, l'italiano innanzitutto, la loro preparazione per la commissione, i possibili lavori socialmente utili fatti gratuitamente dai profughi, la distribuzione territoriale e il coinvolgimento del volontariato valligiano, non saremmo a questo punto.

Si può verificare concretamente che un'altra modalità era possibile.
Invito tutti a documentarsi sui progetti gestiti dai Comuni della Valle Camonica, da Calvagese, da Collebeato, Palazzolo, Bedizzole, Villanuova e altri 70.
I problemi probabilmente non mancano nemmeno lì, di sicuro c'è la volontà di risolverli positivamente.

Infine le risorse: sui comuni non grava nulla, i 35 euro giorno per profugo vengono erogati per il 70% da contributi europei, il restante 30% dallo Stato. Si calcola che ogni 7 rifugiati necessita un educatore, che le spese per vitto e alloggio rappresentano comunque una piccola ricchezza economica per il territorio.

Se C.M. e comuni fossero stati lungimiranti
, con quei soldi avrebbero potuto finanziare progetti di accoglienza positiva, nel rispetto della carta dei diritti ONU, e dare lavoro dignitoso e utile a giovani delle cooperative pulite, magari laureati disoccupati.
Fossero 100 rifugiati in Valle, sarebbero 15 posti di lavoro. Esattamente quel che è stato fatto negli esempi sopra citati.

Questa azione degli enti locali, avrebbe consentito di contrastare chi specula, di controllare condizioni di vita, avanzamento dei progetti e garantire così maggiore sicurezza, serenità e accoglienza nelle nostre comunità.
Io penso che compito di chi amministra sia anche quello di far crescere culturalmente la comunità di fronte a queste sfide epocali a partire dal superamento delle paure.

Non vi è dubbio che poi ci sono livelli di intervento fuori dalla nostra portata, l'Europa e quant'altro.
Ma quanto sopra è ancora oggi alla portata delle nostre comunità e si può recuperare il tempo perduto.
 
Ernesto Cadenelli
 
--------------------------------------
Grazie Ernesto.
Vallesabbianews è aperto al contributo di quanti vogliano in modo serio affrontare questa ed altre tematiche, che interessano direttamente, ma anche no, la Valle Sabbia.
 
.in foto: i profughi ai Tre Casali
 


Commenti:
ID69107 - 31/10/2016 13:03:33 - (GGA) - Non per tutti

Non per tutti questo esodo è dettato dalle guerre e dalla fame, e lo si nota, parecchi non sono denutriti, una persona denutrita la si riconosce! Come dice l'atricolo , l'occidente ha sicuramente le sue colpe, pare che sia in atto una rivalsa. Di sicuro chi scappa dalla fame non paga decine di migliaia di dollari per venire in europa, anche perche con quella cifra una famiglia vive benissimo per un sacco di tempo da quelle parti........secondo me c'è da capire come si possa fermare questa invasione dando opportunità sul loro territorio.........e il discorso può essere dei piu lungimiranti, ovvio serve azione non parole.....................

ID69109 - 31/10/2016 15:20:36 - (bob63) - x Ernesto

Spett. Ernesto, leggendo il suo articolo, trovo alcune sue affermazioni inesatte o incomplete; 1) come dice GGA solo una parte scappano dalle guerre, la rimanenza sono emigranti economici,2)lei parla di 100 "rifugiati" ma si dimentica che in italia di extra comunitari sono circa 7 milioni,3) i 35 euro che costano al 30% all'italia, non dimentichiamoci che diamo 20 miliardi all'anno alla UE e ce ne tornano 12, quanto ci costa il servizio taxi dalle acque territoriali libiche all'italia, quanto ci costano i vari centri di raccolta, quanto ci costano tutte le ricerche x identificarli e relativi ricorsi, quanto ci costa quel 70 % di popolazione carceraria extracomunitaria, mi sembra che la sua lettura della situazione sia un po superficiale, un po come le tre scimmie, e vorrei ricordarle che in certe zone ci sono quartieri completamente in mano alla malavita che vien da fuori, e chi ci abita non vive piu, grazie alla gente come lei, PS. di sicuro e' un gran bel giro d'affari x qualcuno.

ID69110 - 31/10/2016 15:33:06 - (ubaldo) - x bob63

Sai Che da sempre apprezzo la tua pacatezza nei commenti. Il "ci sono quartieri completamente in mano alla malavita grazie a gente come lei" te lo potevi risparmiare.

ID69113 - 31/10/2016 16:59:42 - (Tc) - ...

Non e' proprio vero che certi quartieri sono in mano a certa gentaglia poco raccomandabile...siamo noi che glielo abbiamo lasciato fare,affittandogli locali e attivita' lavorative,sempre e solo per mero guadagno...e poi e' inutile piangere sul latte versato...li abbiamo lasciati fare fin dall'inizio,si sono ghettizzati e di conseguenza non si integreranno mai...che se ne pensi e che se ne dica...e anche se tra di loro ci sono brave persone e probabilmente sono la maggioranza e' sufficiente una mela marcia per far marcire tutto il resto,e' sempre stata cosi,anche i nostri italiani quando emigrarono in America ghettizzarono e fecero cose alquanto discutibili,ma c'era una differenza...c'era lavoro e condizioni per tutti...ora qui da non e' piu' cosi...finita la pacchia anni '80/'90...si e' ritornati di colpo ai '60/'70,solo che non lotta piu' nessuno...

ID69114 - 31/10/2016 18:19:35 - (Leonardo10) - Non vi lasceremo soli

Ringrazio il Sig. Cadenelli, che con equilibrio propone una diversa visione della situazione che si sta verificando ad Anfo. Non e' con manifestazioni estemporanee che si offre un vero aiuto a chi questi problemi deve, per ruolo istituzionale, risolverli. Una seria condivisione tra i sindaci della valle consentirebbe di ottenere molto di più, di quanto si possa ottenere da una gita di gruppo del sabato mattina.

ID69115 - 31/10/2016 18:25:26 - (sonio.a) -

Sono pienamente in accordo con bob63 chi scappa dalla fame non si lamenta di ci che gli viene offerto ..non pretende la connessione wi fi non si lamenta dell'albergo o casa che li ospitano la maggior parte sono giovani e aitanti...poche donne ma quelle arriveranno coi ricongiungimenti...ormai il nostro walfare e' distrutto..che volete di pi?le case gratis?

ID69117 - 31/10/2016 20:33:56 - (brogio) -

certo che vedere sui giornali Don Chisciotte e Sancio Pancia con il lanternino, giulivi e compiacenti per la situazione venutasi a creare in quel di Anfo fa capire anche ai più scettici che tipo di amministratori governavano (e governano) i nostri piccoli paesi. Che colpa possa avere questa amministrazione di Anfo lo chiederei a questi due saccenti. Probabilmente a loro due faceva molto comodo quando l'impresario versava (e probabilmente verserà tutt'ora) fior di quattrini per IMU e TASI ai massimi livelli (11,40 per mille)senza che gli immobili producessero reddito

ID69119 - 01/11/2016 00:52:33 - (ric) -

Fossero 100 rifugiati in valle sarebbero 15 posti di lavoro?secondo quanto scritto 100 richiedenti asilo divisi in tutta la valle vorrebbe dire circa 4 ogni paese? 15 persone riuscirebbero a seguire 4 persone ogni paese senza costi per i comuni?Io sono stato nel 2005 in Senegal a fare volontariato, vi garantisco che le facce di chi scappa dalla fame e dalla guerra non sono uguali alle facce dei richiedenti asilo che circolano qui.Sto comunque aspettando di vedere le strade pulite nella zona che va da Tre Casali ad Anfo a Sant'Antonio....47 persone che lavorano per la comunità potrebbero essere utili, 47 persone che bighellonano tutto il giorno vista lago e magari vanno a piedi sulla Statale rischiando di creare qualche incidente stradale non sono altro che un danno per Anfo e non solo

ID69121 - 01/11/2016 08:08:25 - (Denis66) - ,,,,,

Associazioni cooperative.... ecco dove finiscono i soldi.. Bangladesh Srylanka non mi risultano guerre e c'è ne sono di altri stati.... Gli euro che arrivano dell'unione Europea sono sempre soldi nostri

ID69123 - 01/11/2016 11:43:25 - (bob63) - x Ubaldo

Ok correggo.. e chiedo scusa, grazie alla gente che la pensa come lei, va meglio?

ID69239 - 04/11/2016 10:11:23 - (robixxx) - mi sembra giusto

profughi a casa dei finti perbenisti-moralisti e comunisti ricchi

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Vedi anche
02/11/2016 09:22

Ecco cosa dicono i numeri Se appare insostenibile la situazione di Anfo, dove i profughi accolti al Tre CAsali costituiscono il 10% della popolazione, va tenuto conto anche delle statistiche, che proprio per la Valle Sabbia danno la presenza di immigrati in forte calo

21/10/2016 09:13

Anfo, ne arriveranno altri venti E' l'ipotesi ventilata dai responsabili della cooperativa che si sta occupando di accogliere profughi ai "Tre Casali" di Anfo. Intanto gli amministratori precisano: «Mai detto benvengano» 

28/11/2016 09:03

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