11 Ottobre 2016, 18.43
Provincia
Banche

Il «crack» dell'Unione Bancaria Nazionale

di Giancarlo Marchesi

Può insegnare qualcosa ai giorni nostri l'esame di quanto successe al più grande istituto bancario negli anni Trenta del secolo scorso? Se ne parla questo mercoledì pomeriggio nella sede dell'Ateneo di Brescia, con Maurizio Pegrari, Antonio Porteri e Maurizio Rocca


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Tra le molte banche che furono coinvolte nella drammatica crisi degli anni Trenta del secolo scorso, l’Unione Bancaria Nazionale, il più grande istituto bancario bresciano dell’epoca, occupava una posizione di particolare rilievo, tanto da vantare sedi periferiche a Belluno, Bergamo, Como, Crema, Cremona, Darfo, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Padova, Pavia, Riva del Garda, Treviso, Venezia e Chioggia, oltre a possedere sportelli nel Bresciano (in Valsabbia le località interessate erano Bagolino, Anfo, Preseglie, Gavardo, Vestone).

La sua caduta provocò un forte impatto emotivo sulla società bresciana, e non solo, sia per le persone coinvolte che per i numerosissimi clienti. 
A cento anni dalla nascita dell’Unione Bancaria Nazionale, avvenuta il 26 luglio 1916 dalla fusione del Piccolo Credito Monzese e del Piccolo Credito Comasco con un capitale iniziale di 4 milioni di lire, la sua vicenda è ancora una questione non completamente risolta.

Per offrire quelle ulteriori riflessioni che paiono necessarie, alla luce di una lettura più approfondita e comparata della documentazione esistente, l’Ateneo di Brescia propone questo pomeriggio, alle 17, presso la sua sede storica di via Tosio 12 un seminario dal titolo: il “caso” dell’Unione Bancaria Nazionale. Nuove riflessioni.
Le riflessioni saranno offerte da Maurizio Pegrari e Antonio Porteri esperti rispettivamente di storia economica e di tecnica bancaria. 

I due accademici affiancheranno, agli aspetti politici, un’attenta analisi dei bilanci, dei progetti di fusione con altri istituti, degli atti processuali che coinvolsero gli amministratori dell’Unione.
Un’indagine articolata, quella proposta da Pegrari e Porteri, che pone in evidenza, oltre al coinvolgimento dei diversi protagonisti, la possibilità concreta di soluzioni alternative al concordato e alla chiusura della banca.

Concluderà l’incontro Maurizio Rocca, direttore della sede bresciana delle Banca d’Italia.
 
Giancarlo Marchesi
 



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