Il limite
di Dru
Qualche tempo fa una cara amica mi chiese di scrivere intorno al limite e ancora qualche tempo fa pensai di averlo fatto, ma incontrandola per tempo mi richiese la stessa cosa, incominciando io a pensare di non averlo fatto affatto
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Il limite o frontiera è il ciò che non si deve oltrepassare perché per ultimo non si può oltrepassare.
D'altra parte proprio perché è l'inoltrepassabile, il limite si pone fin da principio come ciò che va oltrepassato.
Ciò che determina il limite è in ciò che pensiamo.
Il pensiero è il limite oltre il quale nulla esiste, poiché quel nulla, che così pensato è detto oltre il pensiero, in realtà è pensato.
Pensiamo al limite e già ci prefiguriamo l'oltre, questo oltre è del finito l'infinito.
A questo il pensiero ha prodotto la teoria degli opposti.
Se c'é caldo è perché c'è il freddo, se c'é giovane è perché c'é il vecchio, se c'é vita è perché c'é la morte.
Il limite degli opposti è appunto l'esser opposti. Oltre non c'é nulla.
Cioè, se il principio è degli opposti il suo opposto è l'esser opposti, si che tra gli opposti e l'esser opposti ciò che si impone è l'essere.
Gli opposti sono i termini, mentre l'esser opposti è la relazione che unisce gli opposti.
Se gli opposti sono la differenza, gli esser opposti son l'identità di siffatta differenza.
La differenza prevarica l'identità e l'identità prevarica la differenza.
Questa vuol esser quella e quella vuol esser questa.
Sicché la differenziazione dell'identico e l'identificazione dei differenti è la volontà d'essere.
La volontà d'essere giovane, come la volontà d'essere vivi è inscritta nel principio degli opposti.
In quanto non sentiamo di essere (né giovani né vivi), allora lo vogliamo.
L'opposizione di ragione e fede.
In quanto non pensiamo di essere allora lo vogliamo.
La volontà, che ha le sue radici nel desiderio di essere, produce il mondo (l'essere) in quanto non esiste (crede possibile l'inesistente).
Se il mondo (l'essere) che la volontà vuole esistesse significa della volontà l'ottenuto, d'altronde l'ottenuto è l'opposto della volontà, si che per essere la volontà non vuol ottenere ciò che vuol ottenere, la volontà è essenzialmente contraddittoria.
Vogliamo sempre qualcosa che non siamo.
Questo il limite.
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Commenti:
ID68381 - 26/09/2016 22:19:26 - (Dru) - L'essente impossibilitato a non essere
Se l'essere non fosse sarebbe ciò che non è. Se la mucca non fosse mucca, sarebbe la mucca e tutto tranne che una mucca. Ma una mucca che è tutto tranne che una mucca o è una mucca e allora non è tutto tranne che una mucca (il vero o identità della mucca e il falso o differenza della mucca) o è tutto tranne che una mucca e allora è e non è una mucca (l'assurdo, l'impensabile per il pensiero)
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ID68374 - 26/09/2016 14:36:02 - (Dru) - La Volontà
Se io voglio esser sposato, significa che non lo sono. Questa volontà da nubile di essere sposato è un essente inesistente per cui è fondabile e creabile dalla volontà attraverso il proponimento che si fa azione. Ma ciò che conta è, in quanto l'essente volontà, che la volontà di qualcosa non può essere quel qualcosa tanto che per essere quel qualcosa deve esser fatto, prodotto, é così che lo voglio. la persuasione di esser costruttori di essenti, della relazione tra l'essere e l'ente, ci fa artefici nella volontà. Ma la verità dell'essente impedisce tutto ciò. in quanto essendo l'essente impossibilitato a non essere, non può esser costruito, pena la sua negazione, la negazione della necessità d'essere.