09 Settembre 2016, 06.34
Glocal

Dal Globale al Glocale

di Valerio Corradi

Il termine globalizzazione è entrato a far parte del vocabolario comune a partire dagli anni ’80. Vediamo un po' come questo concetto è poi cambiato nel tempo


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Una delle definizioni più note è quella che inquadra la globalizzazione come un processo di interconnessione reciproca tra sistemi sociali, economici, politici e culturali tra loro diversi.
L’intensificazione delle relazioni su scala mondiale è tale per cui decisioni, politiche, fatti ed eventi che si verificano a migliaia di chilometri di distanza sono in grado di influenzarsi reciprocamente.

Non vi sarebbe di fatto più spazio per l’isolamento
e le società nazionali oltre che le comunità locali, in tutte le loro componenti, parteciperebbero ad una rete i cui i nodi sarebbero in grado di influenzare l’assetto e il funzionamento dell’intero reticolato e viceversa. 

Quel che è certo è che negli ultimi 30 anni si è modificato lo sfondo su cui pensano e agiscono persone, aziende, Stati e organizzazioni, uno sfondo ora segnato da eterogeneità, molteplicità e visioni allargate. 

Negli anni ’90 si è intesa la globalizzazione come occidentalizzazione ovvero come diffusione sempre più accentuata a tutto il mondo della cultura occidentale che avrebbe prodotto la formazione di un sistema-mondo omogeneo, tendenzialmente pacifico e con medesimi regole, obiettivi e valori. Le diversità e le specificità culturali si sarebbero gradualmente annullate. 

Oggi questa prospettiva è superata perché si osserva che l’accentuarsi del processo di globalizzazione produce un recupero dell’importanza della dimensione locale e a volte genera anche forti resistenze.
L’intensificazione dei flussi globali non ha generato un quadro unitario e coeso ma piuttosto polverizzazione, frammentazione, parcellizzazione che farebbero riscoprire, a volte in modo difensivo, oppositivo e violento, le identità locali ridando impulso alle appartenenze territoriali. 

Il quadro attuale sarebbe allora segnato da connessioni reciproche, di vario segno e orientamento tra mondo globale e realtà locali. Per descrivere questa nuova dialettica tra globale e locale viene utilizzato il termine “glocale”.
 
 



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