Le "canzonette" di Allevi e Bocelli secondo il Maestro Riccardo Muti

Ecco un estratto dell'intervista….a nominargli Bocelli o Allevi, dice solo: «Ognuno deve fare il suo mestiere. Io ho molto rispetto per le canzonette, per il pop. Ma è appunto un altro mestiere».

Oltre a condividere il pensiero di Riccardo Muti, uno tra i più prestigiosi direttori d'orchestra al mondo, ritengo importante che persone autorevoli in materia traccino confini definiti e chiari nello sfaccettato e impalpabile mondo della musica italiana.

La frase “ognuno deve fare il suo mestiere” dovrebbe essere una regola ferrea ed il pubblico dovrebbe essere più intransigente quando il proprio beniamino, sfiorando la sensazione di onnipotenza, decide di percorrere strade non consone alla propria arte o al proprio mestiere.
Pensiamo ai brutti film di Battiato, ai brutti libri di Luciano Ligabue, ai brutti spettacoli teatrali di Travaglio, ecc ecc ecc

Ogni disciplina artistica prevede competenze specifiche e ad addentrarsi in terreni poco conosciuti si rischiano scivoloni, ma di solito ai propri beniamini, ahimè, si perdona tutto.

Perchè Bocelli non faccia opere liriche probabilmente è dovuto al fatto che ha colleghi molto più preparati di lui, nel mondo della musica pop fa invece la parte del leone, ma confrontare Bocelli a Max Pezzali sarebbe come far sfidare il Real Madrid con la squadretta del paese.
Gli piace vincere facile, mi viene da dire.

Stesso discorso per Allevi, che se confrontato con pianisti classici rischia forse di fare una non brillantissima figura, ma a chi è abituato ad ascoltare canzonette sembra un fuori classe.

La cosa peggiore è che alcune persone, solo perchè hanno ascoltato un disco di Allevi o Bocelli regalatogli a Natale, pensano di essere fruitori esperti di musica classica o musica lirica, e guai a contraddirli.

Riccardo Muti rimette ognuno al proprio posto, a fare il proprio lavoro appunto: chi fa pop e chi invece fa musica classica, che è la musica per eccellenza, quella che richiede studio, preparazione ed allenamento.  

Anche nella musica d'autore e indie capita spesso di trovare personaggi cimentarsi in terreni non propri: spettacoli mal costruiti o reading noiosissimi.

Dovremmo imparare dall'insegnamento del M° Muti ad essere più intransigenti, pretendere onestà intellettuale e qualità da un artista che amiamo o stimiamo.
Questo atteggiamento oltre che sano è anche più rispettoso e stimolante verso l'artista che eviterebbe troppa leggerezza quando deve fare scelte artistiche.

Davide Vedovelli

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