16 Agosto 2016, 08.57
Pensiero

Sciascia e la sua contraddizione

di Dru

In tempi non sospetti Sciascia contestò la linea editoriale de La Repubblica e della sua migliore penna, Eugenio Scalfari...


...proponendo una visione veramente laica della verità, che venne coniata con la frase "nessuno è al di sopra di ogni sospetto" che filosoficamente corrisponde all'altrettanta frase poi laicizzata di Nietzsche "Dio è morto".

Infatti chi può esser davvero considerato sopra ogni sospetto? Dio in quanto lui che innova.

Ma se Dio muore, se siamo noi gli innovatori, ogni cosa è sospettabile, cioè ogni cosa è dubitabile, muta.

In regime di Dio tutto ciò che gli compete è indubbio, è dubbio invece tutto ciò che ci compete, si che siamo davvero liberi dal dubbio solo in quanto non dubitiamo in lui, cioè solo nella sua fede. Questo dice, anche se con altre parole dallo stesso significato, Gesù.

Il dubbio è dell'uomo non è in Dio, questo il significato dell'indubitabile e immutabile Dio onnipotente.

Questo significato è portato dai sui angeli sulla terra in quelle cose che, come Dio sono indubbie, la natura delle cose divine appunto.

Lo stato con le sue istituzioni, la legge, le procure che devono applicare questa legge, sono il riflesso di questo concetto che viene evocato per primo dai greci, il concetto di Dio appunto, come quell'immutabile che la scienza (episteme) del non nascondimento (dell'aletheia), la filosofia, porta in luce della ragione o logos.

Quando (temporale) Dio muore e perché (logico) dio muore, allora nessuno è più al di sopra di ogni sospetto, nemmeno quello, il Dio, che da sacro si fa profano, si fa nel tempo, muore appunto.

Dunque ogni affermazione è dubitabile e non al di sopra di ogni sospetto, anche questa di Sciascia: “… l’uomo mediocre sente l’appagamento che dà il potere, il fatto di avere un potere sugli altri. Mi sembra un segno inconfondibile della mediocrità questo desiderio di sovrastare gli altri, di dominarli, di avere un potere su di loro”.

Se lo stato non è più al di sopra di ogni sospetto, è appunto perché si accettano certe conseguenze del ragionamento fatto sopra, è perché tramonta il senso greco di verità, ma allora, nel solco del logos sopra, alcun segno inconfondibile "lo è davvero", ma è come ogni altro segno contaminato dal dubbio, cioè è e non è cari sciasciani, sì che è contraddittorio dire che solo in questo caso (Dio?) non c'é dubbio.



Commenti:
ID67731 - 16/08/2016 10:09:03 - (Leretico) - Un incipit promettente per una conclusione forzata

Il tuo pezzo andava così bene ma all'ultimo, nella conclusione, perde il senso della misura, sbraca. Avrai notato il "Mi sembra", oppure ti sei concentrato solo sulla parola "inconfondibile"? Con il "Mi sembra" si ammette che si dà un giudizio personale, della volontà, della fede, del dubbio. Quindi si dice poi "inconfondibile" in questa area di senso. Allora mai ha detto Sciascia che nel suo "inconfondibile" non ci fosse il dubbio, anzi il contrario. Ma tu vedi le contraddizioni dove non ci sono, e di converso non le vedi dove ci sono.

ID67732 - 16/08/2016 10:39:32 - (Dru) - Caro Leretico che andasse così bene per te non significa nulla o significa nulla

Ti risponderò con una celebre affermazione di Emanuele Severino in "destino della Necessità" in cui si mostra l'aspetto epistemico della storicizzazione marxista della volontà popolare (il mi sembra appunto). Ma adesso sono occupato.

ID67733 - 16/08/2016 10:47:03 - (Dru) - Dare un giudizio o solo abbozzarlo

Significa pensare contraddittoriamente di non darlo, anche con i "mi sembra", si afferma un valore che è residuo epistemico. Sulle contraddizioni spero che un giorno aporofondirai solo ciò che ti sembra di aver capito.. Con stima.

ID67736 - 17/08/2016 08:54:37 - (Dru) - Altrimenti

Mi sembra che, nei confronti di quel ragionamento, abbia detto una cazzata (contraddittorio a quel ragionamento).

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