27 Luglio 2016, 10.30
Valsabbia
Consumo di suolo

Indagine Ispra, limitare la cementificazione

di Redazione

Il rapporto dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale evidenzia i “costi occulti” derivanti dal consumo di suolo che causa l’impermeabilizzazione del terreno. I dati per i Comuni della Valle Sabbia


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L’Ispra, Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nei giorni scorsi ha presentato il rapporto 2016 sul consumo di suolo in Italia. L’indagine, giunta alla terza edizione, valuta le conseguenze della cementificazione nel nostro Paese.

Il consumo di suolo
Negli ultimi tre anni (2012-2015), il consumo di territorio è continuato, sebbene a ritmi più lenti rispetto al passato: sono stati consumati 250 km2 di territorio, 35 ettari al giorno.

Previsioni dei Pgt
Secondo l’indagine Ispra le previsioni urbanistiche inserite dei Pgt dei comuni lombardi prevedono il consumo di altri 53mila ettari, 8.644 in provincia di Brescia.

Conto salato
Secondo le stime dell’Ispra ammonta a oltre 800 milioni di euro all'anno il prezzo massimo che gli italiani potrebbero pagare dal 2016 in poi per fronteggiare le conseguenze del consumo di suolo degli ultimi 3 anni.

Anche se la crisi ha rallentato l’erosione di suolo agricolo, tra il 2012 e il 2015 in Italia il cemento ha ricoperto 250 chilometri quadrati di territorio, mentre nel Bresciano si sono persi 300ettari di terreno vergine.

Senza queste aree verdi le comunità locali hanno dovuto rinunciare a non pochi benefici: protezione dall’erosione idrogeologica, impollinazione, stoccaggio del carbonio, produzione agricola. Una decina di parametri per ciascuno dei quali è stata stimata una perdita economica per il territorio. In sostanza l’Ispra ha calcolato quanto ci costerà dal 2016 in poi il consumo di suolo avvenuto negli ultimi 3 anni.

«Costi occulti» non immediatamente percepiti la cui stima oscilla tra i 36mila e i 55mila euro l’anno per ogni ettaro consumato.

Cambiano a seconda del «servizio ecosistemico» che il suolo non può più fornire per via della trasformazione: si va dalla produzione agricola (nel Bresciano si sono «persi» 19 milioni di euro), allo stoccaggio del carbonio (3 milioni), dalla protezione dell’erosione (2,2milioni) alla mancata produzione di legname (466mila euro).

Classifiche
A livello nazionale Brescia si colloca al quinto posto tra i territori con i costi annuali più alti, dopo Treviso (52 milioni), Milano (45 milioni), Roma (39 milioni) e Venezia (27,3 milioni). Spulciando tra i dati dei 206 Comuni bresciani secondo Ispra sono i paesi della pianura a pagare il conto più salato con «costi occulti», conseguenza per lo più della perdita di produzione agricola.

Obiettivi
«Il consumo di suolo rallenta, ma cresce ancora negli ultimi anni di una crisi che non è riuscita a fermare dinamiche insediative quasi mai giustificate da analoghi aumenti di popolazione e di attività economiche- ha spiegato il presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis -. Le conseguenze sono la perdita consistente di servizi ecosistemici e l’aumento di quei "costi nascosti", come li definisce la Commissione Europea, dovuti alla crescente impermeabilizzazione del suolo».

L’obiettivo del rapporto Ispra è contribuire alla «definizione di misure» che «limitino o mitighino l’impermeabilizzazione del suolo», cosa che comporterebbe «indiscussi vantaggi per il patrimonio naturale e, al tempo stesso, per la spesa pubblica». Misura necessaria visto il «sovradimensionamento irragionevole» inserito nei Pgt dei comuni lombardi: le previsioni parlano infatti di 53mila ettari da urbanizzare, 8.444 in provincia di Brescia.

Questa la situazione nei Comuni della Valle Sabbia

Comune

Suolo consumato (ha) - % - Effetti economici
                                                       (in euro)

Agnosine

104,25 7,7% -74,12

Anfo

74,38 3,1% -20,

Bagolino

336,97 3,1% -114.831,65

Barghe

46,55 8,5% -12,99

Bione

75,72 4,4% -39.161,13

Capovalle

75,78 3,3% -0,62

Casto

103,64 4,9% -37.544,52

Gavardo

486,03 16,3% -63.423,19

Idro

109,35 4,8% -14,84

Lavenone

74,93 2,4% -0,93

Mura

65,37 5,2% -16,00

Muscoline

154,02 15,3% -2.952,81

Odolo

106,99 16,3% -10.609,14

Paitone

148,81 18,6% -1.075,85

Pertica Alta

85,44 4,1% -7,74

Pertica Bassa

86,2 2,9% -1,71

Preseglie

87,09 7,6% -27.199,10

Prevalle

282,5 28,3% -59.144,71

Provaglio V.S.

63,15 4,3% -7,33

Roè Volciano

149,35 25,6% -4.356,54

Sabbio Chiese

188,5 10,2% -1.161,75

Serle

269,81 14,6% -43.467,95

Treviso B.no

42,26 2,4% -0,78

Vallio Terme

98,15 6,6% -3.077,56

Vestone

142,93 11,0% -2.394,71

Villanuova sul Clisi

174,07 19,1% -143,17

Vobarno

338,03 6,3% -34.570,67

 




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