Rasi al suolo quattro cedri secolari

Quella fascia ombrosa che faceva da portale a nord di Condino era divenuta negli anni quasi una cartolina storica. Da ieri l'altro, però, dei quattro cedri secolari, che contavano ben 102 anni, non c'è più traccia. Senza tanti riguardi o precauzioni le piante sono state rase al suolo. Rombanti moto seghe e cestelli hanno lavorato per l'intero giorno. Ora una catasta di ramaglie e ceppi sono rimasti a testimoniare quanto c’era prima.

Avevano un'altezza di oltre 20 metri e per un tempo a Natale venivano addobbati e illuminati, tanto erano caratteristici e posizionati in una zona a dir poco unica, ossia lungo Via Roma, a due passi dalla chiesa di Santa Maria Assunta.

"Nel 1914 a metterli a dimora risulta fosse stato il fabbro di allora, Savino Bagattini. Era un fante che al suo paese teneva tanto e voleva bene", ricorda Francesco Poletti, per anni mitico ciclista prima con la Benacense di Mandelli e poi della Gra.

Per molti condinesi, quanto è avvenuto ieri l'altro non è giustificabile. Anzi, si tratta dell'ennesimo smacco dopo che altri riferimenti storici (tra cui anche il palazzo della coop di una volta, dove ora ha sede l'ente Bim) sono stati negli anni demoliti per far posto a delle brutture di cemento e alluminio.

C'è chi dice che gli alberi potevano essere sofferenti o ammalati, altri invece sostengono che potevano essere definiti a rischio e altri ancora insistono nel dire che quelle ombrose chiome erano da considerare inutili.

"Nell'ambito consiliare ad interessarsi della questione è stato al momento il solo rappresentante di opposizione Efrem Ferrari che per il passato era stato prima vice sindaco e poi primo cittadino", dicono gli avventori di più esercizi, molti dei quali risentiti per quanto avvenuto.

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