I «ricicloni» della Valle Sabbia

L'iniziativa Comuni ricicloni avviata da Legambiente nel 1993 e patrocinata dal Ministero dell’ambiente, si è proposta, in questi anni, di premiare le comunità locali che fanno registrare le migliori performance nella gestione dei rifiuti soprattutto in merito alla raccolta differenziata e al trasferimento di materiale alla filiera del riciclaggio, ma anche in termini di riduzione dei rifiuti e d’incentivazione dell’acquisto di beni, opere e servizi derivanti dai processi di recupero.

La classifica regionale lombarda contenuta nel rapporto Comuni ricicloni 2015 – Lombardia basato su dati Arpa, mostra come la provincia di Brescia, nel suo complesso, sia ancora uno dei territori più in sofferenza per quanto riguarda alcuni indicatori e in particolare per la raccolta differenziata (RD) facendo registrare un 53,95% contro il 56,3% della media lombarda; dato molto lontano dall’obiettivo di legge del 65%. Tuttavia in provincia di Brescia si registrano delle eccellenze che hanno portato realtà municipali come Poncarale (80,81% di RD) e Trenzano (77,12%) a inserirsi nella top ten dei comuni ricicloni lombardi nella categoria Rifiuti free che riguarda quei comuni che hanno iniziato un percorso che va oltre la raccolta, la differenziazione e il riciclaggio e si sono impegnati per contenere l'impiego di materie puntando alla riduzione nella produzione dei rifiuti.

Per quanto riguarda l’area valsabbina, e prendendo in considerazione l’indicatore della raccolta differenziata, nella classifica provinciale dei comuni bresciani sopra i 10 mila abitanti figura al 12° posto Gavardo con il 71,94% di RD. Tra i comuni bresciani sotto i 10 mila abitanti abbiamo Vallio Terme che con un ragguardevole 78,83% si colloca al 2° posto. Non molto distante troviamo in 6^ posizione Prevalle col 78,58%. Scorrendo la graduatoria si incontrano poi Muscoline al 18° (75,25%), Roè Volciano al 19° posto (75%), Vobarno al 31° posto (71,6%) e Nuvolento in 32^ posizione (71,21%). Quest’ultimo comune figura ai primi posti nella provincia in merito all’indice di buona gestione complessiva dei rifiuti.

Come indicato dal rapporto, il vero salto di qualità per il prossimo futuro sarà quello di associare al necessario incremento generalizzato della raccolta differenziata (meglio se associata a tariffe puntuali) e del materiale avviato a recupero, un piano per la riduzione dei rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica o alla termo-distruzione. In quest’ottica appare indispensabile l’attuazione di azioni locali che promuovano la riduzione dei beni non recuperabili e diffondano una maggiore consapevolezza del “valore” dei rifiuti.