Alta via dei Forti

Cinque tappe giornaliere per 62 chilometri in totale, da percorrere a piedi attorno al lago d’Idro incontrando le strutture difensive erette dal Regio Esercito Italiano a partire dai primi anni del secolo scorso e terminate appena in tempo per l’inizio del primo conflitto mondiale.
E’ questa l’ossatura di un percorso che prende il nome di “Alta via dei Forti”, una sorta di “museo diffuso”, frutto di un lavoro accurato di ricerca durato più di un anno.

Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dalla Comunità montana di Valle Sabbia, che insieme alla Regione ha sostenuto gli oneri per la sua realizzazione.
Ad occuparsene Luca (Zava) Zavanella e Luca (Prof) Agosti, in collaborazione con gli Alpini della Monte Suello, gli esperti del Gruppo Sentieri Attrezzati Idro ed il Sistema museale valsabbino: ricognizioni dei sentieri e posizionamento della segnaletica, compresi alcuni pannelli informativi dislocati nei punti strategici, ma anche realizzazione del materiale informativo questi giorni in distribuzione.

"Pezzi forti” del percorso sono il Forte di Cima Ora, quello di Valledrane ed il Museo dei Reperti bellici di Capovalle, ma anche le numerose trincee ancora ben visibili a guardia di panorami mozzafiato.

Il percorso ad anello parte da Idro.
Ci sarà da camminare per 16 chilometri superando 940 metri di dislivello per la prima tappa, da Idro al Rifugio Cavallino della Fobbia.
Una salita di 450 metri per 13 chilometri permetterà di raggiungere il Rifugio Monte Stino il secondo giorno.
Tutto in discesa per 1.100 metri di dislivello ed uno sviluppo di 14 la terza tappa, fino all’ostello di Ponte Caffaro.
Il quarto giorno la meta sarà il Rifugio Rosa al Baremone, scarpinando per 11 chilometri e risalendo per 1230 metri.
Ultimo giorno di nuovo in discesa, per 8 chilometri fino ad Anfo. Ultimo tratto sul lago col battello oppure col pullman di linea.

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