Comuni, nuova classificazione sismica

È stata presentata ieri presso il Pirellino a Brescia la nuova classificazione sismica del territorio lombardo illustrata a Brescia dall'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali. "La nuova classificazione non deve essere intesa come un aumento di pericolosità del territorio - ha spiegato Bordonali - ma solamente come una svolta verso un sistema di prevenzione dei rischi e dei danni conseguenti ai fenomeni sismici".

"Questo documento - ha proseguito l'assessore - testimonia la sensibilità della Regione Lombardia verso il tema della prevenzione. Una maggiore prudenza porterà a procedure più cautelative rispetto alla pianificazione territoriale e alle edificazioni. L'aggiornamento della zonazione sismica determina di fatto un livello di classificazione volto a garantire la sicurezza pubblica. Sappiamo che le amministrazioni comunali che dovranno effettuare i controlli avranno inizialmente delle difficoltà, ma l'entrata in vigore della norma, attesa da 15 anni, non era più prorogabile".

La principale novità introdotta è che la nuova zonizzazione porta da 32 a 52 i comuni bresciani inseriti nella zona sismica 2. Una trasformazione cautelativa, che ha l'obiettivo di ridurre ogni possibile rischio per le persone e le cose.

In pratica in questa fascia rientrano tutti i comuni del Garda e gran parte di quelli della Valle Sabbia, per proseguire fino a Brescia, new entry anch’esso in questa zona. Per quanto riguarda i 25 comuni della Comunità montana di Valle Sabbia, 18 rientrano nella fascia 2, mentre gli altri 8 (Bagolino, Anfo, Pertica Alta, Pertica Bassa, Lavenone, Casto, Mura, Bione) ricadono in fascia 3. Nella fascia 2 anche Muscoline e Prevalle. Nessun comune lombardo è da ritenersi in zona 1 (ad alta sismicità).

La legge regionale 33/15 affida ai Comuni una serie di competenze e responsabilità in materia, come ad esempio l'autorizzazione preventiva all'avvio dei lavori per i comuni in zona sismica 2 e lo svolgimento di controlli sulle opere e sulle costruzioni. E che porta con sé un corredo di modulistica che dovrà essere digerita dai Municipi. I quali avranno tempo circa sette mesi per impratichirsi col nuovo sistema, ed eventualmente segnalare alla Regione ciò che non va. Dal Pirellone, infatti, un barlume di speranza: la fase di monitoraggio durerà fino al 31 dicembre. Poi si valuterà.