Cromo esavalente, la soluzione c'è

Aveva suscitato allarme, nel febbraio scorso, la notizia che l’acqua dell’acquedotto di Paitone era contaminata da cromo esavalente.
Le analisi, infatti, avevano evidenziato valori di 8 microgrammi per litro in via Pospesio e di 7 in via Sarzena: valori ben al di sotto di 50 microgrammi per litro, limite fissato dalla legge italiana e dalle normative europee.

Ma la preoccupazione è cresciuta dopo che l’Ente europeo per la sicurezza alimentare (Efsa) nel febbraio 2014, sulla scorta di diverse ricerche scientifiche - e rifacendosi al principio di precauzione - ha indicato come limiti cautelativi per la salute 5 microgrammi al litro per gli adulti e 2 per i bambini.

Per questo, nonostante le rassicurazioni giunte da A2A Ciclo Idrico e dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell'ATS Brescia - equipe territoriale igiene Garda circa la potabilità dell'acqua di rubinetto di Paitone, l’amministrazione comunale aveva deciso di mettere a disposizione nella mensa scolastica acqua in bottiglie di plastica.

Un problema, quello della presenza di cromo esavalente, già noto a Brescia, dove A2A Ciclo Idrico ha sperimentato dal 2014 una soluzione con grande successo: un trattamento con solfato ferroso nei pozzi più inquinati che ha abbattuto la concentrazione di questa sostanza al di sotto di 2 microgrammi, rendendola adatta anche ai bimbi più piccoli.

Ora questa soluzione A2A intende esportarla anche in altri paesi della Provincia, fra cui Paitone, oltre che a Concesio e a Collebeato.
Immutato lo schema: con l'aggiunta di solfato ferroso, il cromo esavalente presente in alcuni pozzi viene trasformato in trivalente e poi filtrato e quindi eliminato coi carboni attivi.

Per Collebeato l’impianto sarà pronto entro il 2016. A Paitone e a Concesio i lavori saranno avviati entro quest’anno, per attivare il trattamento nel 2017.