04 Aprile 2016, 12.50
Oggi accadde

Buon compleanno Nato

di Jessica Freddi

Il 4 aprile del 1949 veniva firmato, a Washington, il trattato istitutivo della Nato, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. Organismo politico prima che militare, oggi la Nato viene invocata anche in Siria contro l'Isis


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Nata come organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa degli Stati, è da sempre presente nella discussione dei conflitti internazionali e nella decisione delle politiche di difesa.
Il concetto da cui è nata la Nato si basa infatti sulla difesa collettiva: nel caso dovesse esserci un attacco armato contro uno Stato firmatario, in Europa o nell’America settentrionale, tale attacco andrà considerato come un attacco verso tutti i Paesi Nato, e ognuna prenderà le misure necessarie per riportare e mantenere la sicurezza nell’area nordatlantica.

Tra le misure che la Nato può utilizzare c’è anche la forza armata.
Negli anni del dopoguerra una misura così drastica sarebbe servita qualora l’Unione Sovietica avesse deciso di attaccare uno dei Paesi membri.
Il sentimento di necessità di una difesa unita si fece particolarmente sentire dopo i fatti di Berlino nel 1948: la città tedesca si trovò divisa tra il controllo dei Paesi occidentali e quello dell’Unione Sovietica.

La situazione in cui si trovò la popolazione di Berlino Ovest fece rivivere ai Paesi occidentali la paura di un’espansione sovietica, e favorì la decisione di istituire un’alleanza, che prese appunto la forma della Nato.
Per i decenni che seguirono alle vicende tedesche la Nato rimase un’organizzazione più politica che militare, non avendo mai dovuto scendere fisicamente in campo, ma è dovuta cambiare negli ultimi tempi, dovendosi adeguare a nuove minacce e forme di conflitto.

Nel 1999 la Nato spiega per la prima volta le sue forze militari durante la guerra del Kosovo, dove interviene per motivi umanitari in aiuto delle popolazioni kosovare.
Da lì, seguiranno negli anni altri episodi in cui la Nato sarà interpellata non più solo come alleanza di organizzazione delle politiche di difesa, ma come soggetto attivo durante i conflitti armati.

La Nato ha quindi dovuto mutare le sue politiche e le sue strategie
, ed è oggi schierata in prima linea nella lotta contro il terrorismo internazionale.
Non tardò infatti ad arrivare il momento in cui la Nato avrebbe dovuto occuparsi di questo nuovo nemico: il 12 settembre 2001, il giorno dopo l’attacco alle Torri gemelle, per la prima volta viene invocato, da parte degli Stati Uniti, il principio per cui un attacco a uno Stato parte della Nato equivale a un attacco a tutti i firmatari.
Negli anni seguenti, purtroppo, la Nato è stata ancora protagonista del dispiego delle forze armate: nel 2003 in Afghanistan, nel 2011 interviene nella Libia di Gheddafi.

Oggi in molti auspicano un suo intervento in Siria e contro l’Isis, a maggior ragione dopo gli attentati di Bruxelles, che, oltre ad aver colpito il fulcro delle istituzioni dell’Unione europea, hanno colpito anche la città in cui si trova la sede centrale della Nato.
Proprio a Bruxelles infatti c’è il vertice dell’organizzazione militare dell’Organizzazione, che decide le linee strategiche della politica militare, la redazione delle future strategie e l’elaborazione delle operazioni.

La Nato, composta oggi da 28 Stati membri
, rappresenta l’organizzazione militare più usata per l’imposizione del rispetto delle norme di diritto umanitario e bellico, ma non va vista come una mera iniziativa di cooperazione militare, che può intervenire in ogni conflitto.
La Nato è prima di tutto strumento di collaborazione politica, e la sua parte militare viene sempre dopo l’analisi politica: il Consiglio del Nord Atlantico, l’organismo con l’effettivo potere politico all’interno della Nato, si riunisce almeno una volta alla settimana, elaborando politiche a prescindere dagli interventi armati.

Niente può prescindere dalla decisione degli Stati:
la Nato è la sede per discutere della nostra sicurezza, ma la discussione deve essere prima politica e poi eventualmente militare.
Senza dimenticare tutti gli interessi che girano intorno a ogni conflitto armato: l’espansione della Nato è tra le preoccupazioni della Russia, così come la Nato è consapevole della minaccia russa, soprattutto dopo ciò che è accaduto a seguito l’intervento russo in Ucraina.

Viviamo in un groviglio di interessi, ingarbugliati all’ennesima potenza, sul filo del rasoio: se la guerra è già alle porte, pensiamo prima di agire.





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