10 Marzo 2016, 17.42
Idro Vobarno Valsabbia
Lettere al direttore

Contrari alla settimana corta

di I docenti dell'I.I.S. «G. Perlasca» Idro/Vobarno

Anche il Collegio docenti dell'Istituto Perlasca di Idro/Vobarno si è espresso in forma contraria alla proposta di settimana corta proposta dal presidente della Provincia. Queste le ragioni

I docenti dell'Istituto Perlasca di Idro/Vobarno, riunitisi in data 1 febbraio 2016 per confrontarsi e discutere sulla proposta «Settimana corta», anche alla luce delle recenti dichiarazioni mezzo stampa del Presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, manifestano la propria totale contrarietà.

L'attuazione della settimana corta, in un sistema «scuola» come quello italiano, ingessato da norme che in pratica ne limitano l'autonomia e la funzionalità, comporterebbe dal punto di vista pedagogico e organizzativo troppi scompensi che andrebbero ad inficiare il successo scolastico.

Infatti:

- gli alunni, costretti ad un orario compresso in 5 giomi, si ritroverebbero sottoposti ad un impegno non indifferente in termini di capacità di concentrazione e di rendimento (7/8 ore a scuola continuate per più di 170 giorni annui);

- la condizione di studenti pendolari costituirebbe, per la nostra utenza, un ulteriore disagio poiché il rientro nel tardo pomeriggio non consentirebbe loro modalità e tempi di studio adeguati; gli studenti pendolari, già affaticati perché costretti ad alzarsi presto la mattina, raggiungerebbero le proprie abitazioni nel tardo pomeriggio provati da un orario scolastico piuttosto concentrato e non porebbero studiare in modo produttivo;

- nel caso dei rientri pomeridiani gli studenti avrebbero diritto a servizi e spazi mensa adeguati; il nostro istituto però non potrebbe garantire loro condizioni ottimali ma solo soluzioni di ripiego, a scapito dunque della funzionalità e di una corretta alimentazione;

- a causa del tempo scuola concentrato in pochi giorni, gli studenti potrebbero non poter aver più tempo nemmeno perle altre attività extrascolastiche (sport, musica, volontariato, danza, ecc); costretti a rinunciare anche a queste, essi perderebbero le opportunità di vita sociale alternativa alla scuola;

- nel caso di studenti in difficoltà di apprendimento, che necessitano di più tempo «disteso» per apprendere, la scansione orario prevista dalla settimana corta potrebbe risultare del tutto inopportuna. Poiché la scuola di Valle è anche scuola di inclusione e accoglienza non può sottovalutare questo aspetto pedagogico;

- in un tempo scuola così compresso risulterebbe improponibile predispone corsi di recupero e sportelli di aiuto in orario pomeridiano; lo studente in difficoltà si ritroverebbe dunque ulteriormente penalizzato;

- gli studenti di Valle hanno bisogno di restare a scuola anche il sabato, dato che le famiglie spesso lavorano nei fine settimana e le piccole e periferiche realtà geografiche, da cui la maggior parte di essi proviene, non sono in grado di offrire opportunità culturali o di svago che siano qualitativamente arricchenti;

- trattandosi di un istituto «polivalente», con cioè una proposta formativa alquanto diversificata anche nell'orario settimanale delle lezioni, risulterebbe impensabile organizzare i rientri pomeridiani in una giornata sola alla settimana.

In conclusione, il collegio docenti è convinto che se si adottasse ora la settimana corta, senza cioè che sussistano ancorale condizioni oggettive e strutturali per sostenerla, significherebbe svantaggiare ulteriormente l'utenza della Valle.

Il collegio docenti esprime dunque la sua contrarietà alla proposta e ribadisce che la scuola di Valle è il centro della comunità, un luogo di ascolto, di incontro, di discussione, di coinvolgimento anche per il territorio e deve restare aperta tutto il giorno (e non un solo pomeriggio alla settimana), oltre le lezioni curricolari, per offrire momenti di recupero e di potenziamento delle discipline, per proporre attività ludiche, sportive, di intrattenimento e di sperimentazione dove gli studenti possono vivere progetti pensati per loro e svilupparne di propri.




Commenti:
ID64780 - 11/03/2016 08:56:34 - (Spark) -

Premetto che non sono direttamente coinvolto nella faccenda e leggendo la lettera mi rimane la vaga sensazione di una presa di posizione di principio.Mi sembra di scorgere almeno una contraddizione nelle ragioni esposte dal Collegio: prima questi ragazzi devono stare a casa più tempo per svolgere attività extrascolastiche (culturali, sportive ecc) ma poi devono restare a scuola anche di sabato perchè poiché vi è assoluta carenza di offerta culturale extrascolastica.Inoltre chi sostiene l'orario lungo accusa l'altra 'fazione' di volere l'orario corto solo per comodità (fine settimana libero) a scapito della didattica. Qui si sostiene che i ragazzi invece devono andare a scuola di sabato per la comodità dei genitori che lavorano....mah

ID64796 - 11/03/2016 17:35:32 - (bob63) - gli intoccabili

Ce l'ho io una soluzione, allungare l'anno scolastico di qualche settimana cosi sono tutti contenti inclusi i docenti, o no? forse dovrebbero ragionare sul fatto che chi vive lontano da scuola e deve alzarsi alle 6 se potesse dormire un giorno in piu' non penso gli farebbe male, e comunque un serio referendum scolastico non si e' ancora visto.

ID64800 - 11/03/2016 20:34:49 - (Denis66) - ,,,,,,,

cERTO CHE SONO CONTRARI I SIGN. DOCENTI LA BUONA PARTE INVECE DI SPIEGARE LA LEZIONE FA STUDIARE DA PAG. X APAG. Y.....CONCORDO NELLALLUNGARE LE GIORNATE

ID64801 - 11/03/2016 21:38:20 - (cribs84) - una profe

Quanti commenti gratuiti, perchè generalizzare quando ci sono insegnanti validissimi in giro e che tengono al loro lavoro e soprattutto tengono ai loro ragazzi. E' già difficoltoso farli studiare con la settimana luna figuriamoci con la corta,con tutto così compresso

ID64810 - 12/03/2016 08:47:22 - (verdi) - settimana corta

Ai genitori non chiede niente nessuno o siamo delle nullità comunque finiamola di lamentarci o faremo il referendum per accorciare le vacanze estive

ID64811 - 12/03/2016 08:50:01 - (verdi) - Settimana corta

Vogliamo un referendum dove potremo esprimerci e non solo decisioni a tavolino

ID64812 - 12/03/2016 09:47:08 - (ubaldo) - La fiera delle banalità

Ma quante banalità si leggono ultimamente da queste parti. Se non fossero i soliti nomi arcinoti (a parte forse qualcuno di solito più accorto) che sovente danno aria... ai tasti un tanto al chilo, ci sarebbe da preoccuparsi. Ma vi pare che gli insegnanti lazzaroni possano non essere d'accordo sulla settimana corta? Ci andrebbero anche loro a trascorrere tranquilli il weekend, infischiandosene beatamente di come/cosa/perchè fanno i ragazzi. E chi siete voi per denigrare il lavoro dei docenti ogni volta che si parla di scuola? Ancora a tirar fuori l'anacronistica favoletta dei tre mesi di ferie? Ma andateci in una scuola a vedere cosa fanno per davvero. E prendetevela con quegli insegnanti che per davvero sono inadeguati, se ne trovate, invece che sputar sentenze a ufo.

ID64937 - 15/03/2016 22:41:56 - (Denis66) - ,,,,

Dimmi Ubalto quando puoi che ti accompagno in qualche scuola superiore e prova a parlare con i ragazzi....dopo puoi fare l'ufo...con simpatia..non per gli statali

ID64984 - 18/03/2016 21:31:04 - (blb) -

i docenti prendono posizione sulla settimana corta, i genitori prendono posizione sulla settimana corta.Qualcuno ha chiesto ai diretti interessati, cioe gli alunni, cosa ne pensano della settimana corta?

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