La banda dei videopoker in azione a Vallio

Qualcuno dice fossero in quattro, altri in sei e con due auto una delle quali modello Escort di marca Ford, quella preferita dalla banda dei videopoker che la utilizza come ariete per sfondare le vetrine dei bar.
Stesso copione insomma, una costante di questi tempi. E anche all’Oliver di Vallio Terme, in pieno centro del paese, l’obiettivo della “spaccata” sono stati gli euro contenuti nelle macchinette “mangiasoldi”. Al piano terra del nuovo complesso che un tempo ospitava il Circolo combattenti, per sfondare il vetro della porta d’ingresso hanno però dovuto adoperare un martello. Robusto il vetro, più duro ancora il mazzuolo che sarebbe stato sferrato almeno una decina di volte.

“Erano le due di notte quando ha squillato il telefono e sentendo che era scattato l’allarme abbiamo subito avvisato i carabinieri, poi siamo scesi anche noi” ci ha riferito Aurelia che gestisce il bar insieme ai figli Demis e Liana che sono anche i titolari della licenza. Abitano a Sconzane e per raggiungere il centro di Vallio dove hanno il bar hanno dovuto scendere la valle per un paio di chilometri.
Da Gavardo nel frattempo salivano anche i carabinieri, ma dei brutti ceffi che avevano preso di mira il locale nemmeno l’ombra.
Che si siano nascosti di proposito da qualche parte per poi ripartire dopo aver visto transitare l’auto dei militari? “Può essere – ci dice Aurelia -. Fatto sta che sono stati rapidissimi e si sono portati via una delle macchinette lasciando sul posto le altre sei che erano legate fra loro proprio perché fossero impossibili da trasportare”.

Poche centinaia di euro il bottino, in pratica è stato più grave il danno al portoncino. A fornire alcuni particolari ai carabinieri saliti da Gavardo e da Salò ci hanno alcuni vicini che sono riusciti a sbirciare in tempo per vedere i malviventi dileguarsi. I loro racconti saranno preziosi per le indagini.
“Non siamo più sicuri nemmeno qui a Vallio – ha aggiunto la donna -. È infatti già la terza volta che ci fanno visita ed è per questo che abbiamo fatto mettere l’allarme. La prima volta ci hanno solo provato cercando di rompere la finestra, senza riuscirvi. Lo scorso anno gli invece andata bene: come ora ci avevano portato via una macchinetta”.

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