31 Ottobre 2015, 11.03
Esposizione universale

Cala il sipario su Expo 2015

di Cesare Fumana

È stato l’evento dell’anno che ha calamitato l’attenzione dei media e della gente e ha messo l’Italia al centro dell’attenzione internazionale su un tema, quello del cibo, sul quale il nostro Paese ha molto da dire


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31 ottobre 2015: ultimo giorno di apertura di Expo Milano 2015, l’esposizione universale che per sei mesi ha messo al centro dell’attenzione Milano e l’Italia, sviluppando il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.

Un evento di successo per il nostro Paese, che ha richiamato 21 milioni di visitatori, un terzo dei quali provenienti dall’estero. Sicuramente un’occasione di rilancio per il nostro Paese, che per sei mesi è stato al centro dell’attenzione mondiale, nonché per la nostra economia.

Basti pensare alle imprese bresciane coinvolte prima nella costruzione dei padiglioni e poi con il consorzio Orgoglio Brescia nella realizzazione dell’Albero della Vita, il simbolo di Expo.

Chi in questi mesi ha potuto visitare Expo si è fatto un giro del mondo in una giornata. Certamente sono “assaggi”, nel senso metaforico del termine (perché raramente nei padiglioni veniva offerto del cibo ai visitatori, se non a pagamento nei ristoranti dei rispettivi paesi), dello stile di vita che si possono incontrare nei diversi Paesi del mondo, quali alimenti vengono usati, le tecniche di coltivazione, ecc.

Personalmente, non sempre ho trovato nei padiglioni uno sviluppo soddisfacente del tema. Se posso esprimere una preferenza, quelli che mi hanno convinto maggiormente sono stati i paesi arabi (Qatar, Sultanato dell’Oman), ma anche la Francia, con il suo orto di prodotti coltivati.

Per il resto ciò che ha colpito maggiormente sono state le architetture dei diversi padiglioni, alcune davvero futuristiche.

Una sensazione che mi è rimasta impressa, camminando per il decumano o lungo il cardo, spesso fra la calca della gente, era l’atmosfera di pace e di condivisione fra i tanti popoli che qui mettevano in mostra la cultura e il cibo del proprio Paese. Un’oasi felice se si pensa alle tante guerre e ai tanti confitti che flagellano il mondo in questo inizio di millennio.

Agli scettici che erano indecisi se andare a visitare l’Expo, rivolgevo la seguente domanda: quando mai ti capiterà di vedere un’esposizione universale? Visto che ce l’hai a cento chilometri cogli l’occasione. La maggior parte è rimasta soddisfatta.

L’attrazione dell’Albero della Vita, poi, per tutti è stata una bella sorpresa, e quando veniva annunciato lo spettacolo di luci, colori, suoni e giochi d’acqua e veniva detto che era sponsorizzato da Orgoglio Brescia, beh, non poteva mancare un sussulto d’orgoglio per essere bresciani.




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